ASIA/COREA DEL SUD - Sospeso il programma nucleare in Corea del Nord, si torna a sperare in colloqui di pace Nord-Sud

mercoledì, 14 febbraio 2007

Seul (agenzia Fides) - Soddisfazione e speranze nella società civile e nella Chiesa cattolica coreana alla notizia che a Pechino è stato raggiunto l'accordo sullo stop al programma nucleare militare nord coreano. Dopo la positiva conclusione dei colloqui “a sei” (che includevano Russia, Giappone, Stati Uniti, Cina e le due Coree) gran parte della comunità internazionale ha rilasciato dichiarazioni ottimiste, anche se Pyongyang ha sottolineato che l'intesa prevede una “sospensione delle attività” e non la loro definitiva interruzione.
Secondo l’accordo, entro 60 giorni Pyongyang avvierà le prime procedure per il fermo degli impianti e riceverà immediatamente in cambio 50.000 tonnellate di combustibile. Inoltre la Nord Corea ha accettato di chiudere i suoi impianti nucleari, di fornire un inventario dettagliato dei quantitativi di plutonio di cui è in possesso, di permettere le ispezioni della Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Il Direttore dell’Agenzia, Mohamed El Baradei, ha detto che gli ispettori “torneranno nella Corea del Nord per accertarsi che le attività nucleari siano a scopo pacifico”.
Intanto, sull'onda della soddisfazione per l'esito positivo dei negoziati, Seul ha rilanciato la proposta di mettere ufficialmente fine alla guerra di Corea (1950-53), tecnicamente ancora in stato di armistizio, come ha auspicato il presidente sudcoreano Roh Mooh yun, attualmente in Europa per un viaggio ufficiale che toccherà anche l’Italia e il Vaticano. Il Presidente si è detto pronto a operare, con i rappresentanti del Nord, per “istaurare un regime di pace permanente sulla penisola coreana”. E, secondo fonti diplomatiche, delegati governativi dei due paesi si incontreranno in tempi brevi per discutere la ripresa dei colloqui ufficiali.
Tutto il popolo sudcoreano, compresi i fedeli cattolici, sperano che questo passo porti a un’era di distensione politica nelle relazioni con i fratelli coreani del Nord. La Chiesa cattolica coreana da tempo ha stabilito buoni rapporti con il governo di Pyongyang soprattutto attraverso la Caritas, che segue progetti di aiuti umanitari e cooperazione economica in diverse regioni del Nord. (PA) (Agenzia Fides 14/2/2007 righe 27 parole 271)


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