AMERICA/PANAMÁ - Il governo panamense rinuncia a modificare la legge penale sull'aborto davanti alla mobilitazione cittadina a favore della vita

mercoledì, 7 febbraio 2007

Panamá (Agenzia Fides) - Dopo la massiccia protesta di lunedì 5 febbraio davanti all'Assemblea Nazionale, la Commissione legislativa del governo panamense ha desistito dal modificare la Legge penale sull'aborto. Il dibattito era cominciato la settimana scorsa, quando, nella cornice delle modifiche ai Codici Penali, il governo aveva presentato all'Assemblea Nazionale dei Deputati un progetto che ampliava la depenalizzazione dell'aborto e che ha scatenato le maggiori polemiche. Attualmente il Codice Penale stabilisce due cause di eccezione per l’aborto: nel caso di una violenza o inseminazione assistita non consentita, e quando si verifichino “gravi motivi di salute” che mettano in pericolo la vita della madre o del concepito. Nel primo caso, il progetto di riforma voleva ampliare da due a tre mesi di gestazione il termine legale per poter praticare l'aborto. Nel secondo caso non c'è limite temporale, inoltre il progetto di riforma cambiava il termine "salute" con "salute fisica o psichica". Perciò, se il Codice fosse stato approvato con la redazione proposta, si sarebbe potuto prevedere un aumento nell'utilizzo della causale di indole psichica per praticare aborti, secondo l'esperienza di altri paesi che hanno adottato tale definizione.
Davanti a questa prospettiva, la Chiesa cattolica e numerose organizzazioni civili si sono mobilitate. L'Arcivescovo di Panamá, Mons. José Dimas Cedeño Delgado, ha inviato una sua lettera chiedendo di leggerla in tutte le Sante Messe di domenica 4 febbraio, in cui convocava tutti i fedeli a riunirsi davanti all'Assemblea Nazionale “per accompagnare i deputati ed invitarli a difendere il bene maggiore: la vita umana” (vedi Fides 3/2/2007). La manifestazione è stata sostenuta anche dal Movimento "Alleanza Panamense per la Vita" (APV) e da diversi organismi ed istituzioni di carattere civico.
Dopo le numerose proteste ricevute, la Commissione Legislativa ha deciso di non portare avanti il progetto di riforma per quanto riguarda l'aborto. Il deputato Wigberto Quinterno, membro della Commissione di Governo, ha informato la stampa che saranno mantenute le norme relative all'aborto così come sono nell'attuale codice penale vigente, e che non si introdurrà nessuna riforma in relazione a questo tema. Quintero ha detto che si è adottata questa decisione dopo diversi incontri con i rappresentanti della Chiesa cattolica e diverse realtà che hanno presentato proposte sul tema. (RG) (Agenzia Fides 7/2/2007; righe 27, parole 374)


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