EUROPA/SPAGNA - Il sostegno dell’Associazione Pro Vida Spagna a “La Casa de la Vida” di Guayaquil, (Ecuador) a favore della vita di giovani, donne incinte e malati di Hiv/Aids

mercoledì, 7 febbraio 2007

Madrid (Agenzia Fides) - Durante le giornate del Primo Congresso Pro Vida e Famiglia dell’Ecuador verrà consegnato il progetto ‘Casa de la Vida’, una proposta concreta per “diffondere il Vangelo della Vita in mezzo alle tenebre della cultura della morte”, come dichiara Padre Paulino Toral dell’Associazione Pro Vida Spagna.
Con il sostegno dell’Arcivescovo, Mons. Antonio Arregui Yarza, è stato deciso di fondare questa Casa come “Centro Pro Vida di Guayaquil”. E’ a carico dell’Associazione María de la Buena Esperanza (AMBE) ma nasce come uno spazio aperto a tutti i cattolici che desiderano mettersi al servizio del Vangelo della vita per lottare contro la cultura della morte, che vede la produzione e il congelamento di embrioni in laboratorio per la sperimentazione, la clonazione, l’inseminazione artificiale, uteri in affitto, diagnosi prenatale per provocare aborto dei feti malformati, ecc.
Secondo l’Arcivescovo, a partire dall’esperienza della diocesi dell’Ecuador, altre diocesi avranno la loro “Casa de la Vida”. Dal mese di novembre del 2005 Padre Toral ha esposto l’immagine di María de la Buena Esperanza nella sua parrocchia. In un solo anno 2.027 madri si sono consacrate a Maria, ogni ultimo martedì del mese circa 170 donne incinte si recano alla Messa celebrata per loro, e molte madri (minimo 60 in ogni Messa) partecipano dopo aver dato alla luce il loro bambino.
Obiettivo della Casa de la Vida è evangelizzare le origini della vita umana. A livello personale mira alla assistenza e alla cura dei singoli individui: giovani, madri incinte e malati di Hiv/Aids, ricoverati presso gli ospedali. Si vuole cristianizzare le donne incinta e fare della gravidanza un processo non solo medico, ma anche religioso. Nella CDV ci sono consultori ginecologici, di orientamento familiare e di accompagnamento spirituale, con sacerdoti e catechisti. Ogni settimana l’AMBE visita l’ospedale di Infettivologia. A livello strutturale si prefigge di conseguire strutture sociali, legali, governative e politiche in rispetto della vita. (AP) (7/2/2007 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:347)


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