ASIA/NEPAL - La pastorale della Chiesa va avanti nonostante le difficoltà e la situazione sempre tesa. Le iniziative sociali della “Casa di Dio” di Godavari, primo passo per l’evangelizzazione

lunedì, 5 febbraio 2007

Kathmandu (Agenzia Fides) - “Le difficoltà non mancano, il clima generale è ancora di tensione. Ma nella Parrocchia di Godavari, chiamata ‘Ishalaya’ (“Casa di Dio”), si può dire che la vita procede bene. La comunità cattolica sta crescendo, numerose persone si avvicinano alla chiesa per chiedere informazioni sulla fede cristiana, e spesso iniziano un cammino di fede per il battesimo”: lo racconta all’Agenzia Fides p. Pius Perumana, Pro-Prefetto Apostolico in Nepal.
Presso la parrocchia esiste un Centro per la cura dei bambini malati e un'altra struttura per l’accoglienza delle ragazze madri: “Cerchiamo di aiutare la popolazione, di rispondere alle esigenze del territorio. Abbiamo oltre 55 minori nei due centri. E dai villaggi vicini ci giungono richieste di aprire nuovi centri di questo genere. Questo tipo di attività è per noi il primo passo per l’evangelizzazione”, nota p. Pius.
La piccola clinica, che lavora del tutto gratuitamente, “aiuta anche i malati del luogo, avvalendosi dei poveri mezzi di cui dispone, per medicazioni, malattie, infezioni non troppo gravi”, spiega. Inoltre nella parrocchia è attivo anche un piccolo Centro di formazione professionale destinato alle donne, che ha già 30 allieve, e un altro per l’alfabetizzazione e l’istruzione delle donne: 40 hanno già completato il loro primo ciclo di formazione, della durata di sei mesi”. P. Pius nota: “La popolazione ci apprezza molto per questi servizi e ci chiede di moltiplicarli. Speriamo di poter aprire presto altri due centri come questi”.
Intanto la formazione procede anche sul piano ecclesiale: “Stiamo svolgendo un corso sul catechismo, frequentato da diverse persone. Anche i nostri seminaristi minori continuano il percorso della loro crescita umana, culturale, spirituale, mentre abbiamo iniziato la costruzione del nuovo Seminario minore, che speriamo possa essere completato entro un anno. Pur se i fondi scarseggiano sempre, siamo certi che la Provvidenza non ci farà mancare il suo aiuto”, conclude p. Pius. (PA) (Agenzia Fides 5/2/2007 righe 26 parole 265)


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