EUROPA/INGHILTERRA - La Chiesa delusa per il rifiuto di esentare le organizzazioni cattoliche dal consegnare in adozione i bambini a coppie formate da individui dello stesso sesso

venerdì, 2 febbraio 2007

Londra (Agenzia Fides) - “Siamo profondamente delusi che non si conceda nessuna eccezione alle nostre organizzazioni e non si difendano così i principi religiosi" afferma il Cardinale Murphy-O'Connor Cormac, Presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, in una dichiarazione dopo la decisione del Primo Ministro di non concedere nessuna eccezione alle organizzazioni cattoliche negli adempimenti della legge sull’adozione dei bambini. I Vescovi e gli altri leader religiosi avevano lanciato numerosi appelli chiedendo al governo che le Agenzie Cattoliche di adozione fossero esentate dal rispetto della Legge sull’Uguaglianza 2006 (vedi Fides 24/1/2007). Secondo questa Legge, che dovrà entrare in vigore in aprile, dopo l'approvazione del Parlamento il mese prossimo, viene proibita la discriminazione in base all'orientamento sessuale, nella provvista di beni, benefici e servizi, e si esige quindi che le agenzie cattoliche considerino le coppie formate da individui dello stesso sesso come potenziali genitori adottivi. Il Primo Ministro ha concesso alla Chiesa un periodo di esenzione di 21 mesi per applicare la legge.
Come afferma il Cardinale O'Connor Cormac, questo dibattito “ha toccato temi cruciali per il bene comune della nostra società. Noi crediamo che sia un compito urgente arrivare ad un nuovo consenso su come possa essere meglio protetto il ruolo pubblico delle organizzazioni religiose e mantenuti i loro diritti". Il Cardinale sottolinea che viene apprezzato "il desiderio espresso dal Governo, che l'esperienza e l'eccellente lavoro delle nostre organizzazioni non si perda, specialmente a beneficio dei bambini bisognosi", e reitera il desiderio dei Vescovi di lavorare con il governo: "una parte importante della tradizione cattolica è quella di lavorare costruttivamente con il Governo in una cooperazione mutuamente rispettosa, nella quale noi possiamo agire con fiducia ed integrità al servizio dal bene comune". (RG) (Agenzia Fides 2/2/2007; righe 21, parole 290)


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