EUROPA/SPAGNA - Aumentato del 67% in sette anni il numero di aborti in Aragona. Quasi la metà dei casi riguardano giovani donne tra i 20 e i 29 anni

lunedì, 29 gennaio 2007

Roma (Agenzia Fides) - A conferma che la grave piaga dell’aborto non può essere risolta con la promozione di misure e metodi anticoncezionali, ma con un lavoro di formazione ed accompagnamento, il numero degli aborti in Aragona, Spagna, non è calato. Infatti, nonostante nella regione ci sia facile accesso a tutti i metodi anticoncezionali, le cifre ufficiali riportano 2.744 interruzioni di gravidanze nel 2005, il 67% in più rispetto al 1999. Quasi la metà dei casi riguardano giovani donne tra i 20 e i 29 anni.
Sebbene l’Aragona sia al quinto posto tra le comunità con più domande, il fenomeno si ripete allo stesso modo in tutta la Spagna dove, nel 2005, 91.700 donne hanno sospeso la gravidanza, 6.700 in più rispetto all’anno precedente.
Il 96% delle interruzioni della regione Aragonese sono state praticate per un presunto pericolo per la salute física o psichica della mamma, il 3,4% per il rischio del feto e lo 0,3% per entrambe le motivazioni.
Solo lo 0,8 degli aborti è stato praticato negli ospedali pubblici aragonesi, mentre il 99% in cliniche private e centri extra ospedalieri.
In un profilo che emerge dalle statistiche sulle donne che decidono di abortire, emerge che si tratta prevalentemente di giovani tra i 20 e i 24 anni (26,2%), nubili (59,5% contro il 32% sposate), senza figli, con un livello di istruzione superiore (73,8% laureate, 13,7% studi superiori e meno del 2% analfabete) e provenienti da grandi città.
Per il 70,4% si è trattato del primo aborto volontario, per il 18,5% del secondo e per l’1,1% oltre il secondo. (AP) (29/1/2007 Agenzia Fides; Righe:25; Parole:289)


Condividi: