AFRICA/ETIOPIA - Darfur, Somalia e la Presidenza dell’organizzazione, al centro dell’ottavo Vertice dell’Unione Africana

lunedì, 29 gennaio 2007

Addis Abeba (Agenzia Fides)- Le crisi in Somalia e in Sudan sono al centro dell’ottavo Vertice dell’Unione Africana che si è aperto oggi ad Addis Abeba, in Etiopia. L’assise, alla quale partecipano una trentina di Capi di Stato e di governo africani, è stata aperta dal neo Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Nel suo discorso, il Segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto all’Unione Africana di “costruire un consenso per il dispiegamento urgente di una forza congiunta Nazioni Unite - Unione Africana”, nel Darfur, ed ha detto di sperare che si possa giungere ad un accordo definitivo nel corso del vertice.
La presenza di Ban Ki-moon, è considerata significativa dagli osservaorri internazioni perché ci si aspetta che il Segretario Generale incontri il Presidente sudanese Omar Bachir per risolvere il contenzioso sull’invio di una forza di pace dell’ONU in Darfur per rafforzare così, il contingente già dispiegato dall’Unione Africana. Khartoum si è finora opposta al dispiegamento dei “Caschi Blu” nella tormentata regione sudanese, accusando l’occidente di volere intromettersi negli affari interni sudanesi attraverso le Nazioni Unite. L’invio dei militari sotto l’egida delle Nazioni Unite è stato chiesto da più parti per mettere fine al massacro della popolazione civile da parte delle diverse milizie che spadroneggiano nella regione.
Nel suo discorso, il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Alpha Oumar Konaré, ha fatto appello al governo sudanese perché arresti i bombardamenti condotti dalla propria aviazione nella regione. Konaré ha ricordato che la pace in Sudan significa anche “la pace in Ciad e nella Repubblica Centrafricana”. Questi due Paesi infatti hanno visto le loro regioni al confine con il Darfur attraversate da gruppi di guerriglia provenienti dalla regione sudanese e probabilmente collegati alle milizie filo-governative che appoggiano l’esercito di Khartoum.
La crisi del Darfur ha anche un risvolto diretto sul funzionamento dell’Unione Africana, relativamente alla nomina del nuovo Presidente dell'organizzazione. Già da un anno tale carica sarebbe dovuta spettare al Sudan; ma si era deciso di posporla per la tragedia del Darfur, che ha provocato finora oltre 200mila morti e due milioni di profughi, di cui il governo sudanese e ritenuto responsabile. Al posto del sudanese Bachir, al vertice dell’UA siede il Presidente pro tempore, Sassou Nguesso, Presidente del Congo Brazzaville. Il Vertice dovrà ora risolvere questa anomalia.
Altro grande tema in discussione è l’invio di una forza di pace dell’Unione Africana in Somalia per aiutare il Governo di Transizione, riconosciuto dalla comunità internazionale, a stabilizzare la situazione. Il governo statunitense ha affermato di essere disponibile ad offrire il trasporto aereo delle truppe messe a disposizione dai Paesi africani, che temono una destabilizzazione della Somalia dopo il ritiro delle truppe etiopiche (vedi Fides 24 gennaio 2007). (L.M.) (Agenzia Fides 29/1/2007 righe 40 parole 463)


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