ASIA/CINA - Grande umiltà e una straordinaria devozione alla Madonna hanno contrassegnato la lunga vita di Mons. Giuseppe Zheng Changcheng, Vescovo a Foochow (Fuzhou)

sabato, 27 gennaio 2007

Fuzhou (Agenzia Fides) - Il 18 dicembre 2006 è deceduto Sua Ecc. Mons. Giuseppe Zheng Changcheng, Vescovo a Foochow (Fuzhou) nella provincia di Fujian (Cina Continentale), situata a 1.600 chilometri a sud est di Pechino. Il Presule aveva 94 anni. Dimesso dall’ospedale, dove per mesi aveva combattuto contro un tumore alla gola, si è spento nella sua residenza presso la cattedrale di Nostra Signora del Rosario, dopo aver sostato a lungo nel cortile davanti alla grotta della Madonna.
Mons. Zheng era nato il 14 gennaio 1912 in una povera famiglia di falegnami. Entrato in seminario a Fuzhou nel 1926, era passato a Shanghai nel 1930 e, quindi, nel seminario Holy Spirit di Hong Kong. Fu ordinato sacerdote il 27 gennaio 1937. Prima di iniziare il lavoro pastorale, venne mandato a studiare Letteratura e Storia Cinese all’Università Cattolica Fu Jen di Pechino. Insegnò poi nel seminario di Fuzhou e, nel 1951, divenne Amministratore dell’Arcidiocesi.
Condannato nel 1955 come controrivoluzionario, passò 28 anni in carcere, dove avvennero alcune conversioni grazie alla sua testimonianza. Ottenuta la libertà nel 1983, si dedicò a ridare vita alla Chiesa: fu anche Rettore del Seminario dal 1988 al 1992. Il 24 gennaio 1991, all’età di 79 anni, fu consacrato Vescovo a Fuzhou. Nei sedici anni di episcopato restaurò una trentina di chiese e costruì il santuario diocesano “Rosa Mistica”. Il santuario mariano diocesano “Rosa Mistica”, situato a 30 chilometri da Fuzhou e inaugurato nel 1993, è un moderno complesso che comprende anche una grande libreria cattolica ed una casa del pellegrino. Mons. Zheng aveva chiesto alla Santa Sede il titolo di Basilica Minore per questo Santuario, in segno di riconoscimento per un luogo sacro che è meta di numerosi pellegrinaggi.
L’anziano Presule è l’unico ecclesiastico nella provincia che, per le sue molte opere di carità, è stato insignito di un riconoscimento da parte delle Autorità. La sua vita fu totalmente consacrata a Cristo. Egli è stato testimone di grandi cambiamenti nella storia della Cina, senza mai lamentarsi per gli anni vissuti in prigione. Negli ultimi tempi, molto sofferente per il cancro alla gola, non ha mai perso la lucidità di mente. Anche dall’ospedale, ormai gravemente ammalato, seguiva con attenzione le questioni correnti dell’Arcidiocesi.
Tutti ricordano con quanta gioia Mons. Zheng, ancora in ospedale, accolse un anello episcopale ed una lettera della Santa Sede come ulteriore segno della sua comunione con il Sommo Pontefice, il Quale, informato delle gravissime condizioni di salute del Presule, gli aveva inviato una speciale Benedizione Apostolica.
Mons. Zheng è morto senza vedere compiuto il suo più grande desiderio, per il quale aveva recentemente offerto la sua vita: la piena riconciliazione fra le due comunità cattoliche nell’Arcidiocesi. È ricordato come un uomo cordiale, che sapeva tenere buoni rapporti con tutti. Della sua vita spirituale furono ammirate la grande umiltà e la straordinaria devozione alla Madonna.
L’arcidiocesi di Fuzhou, con oltre 200.000 fedeli cattolici, è una delle più antiche circoscrizioni ecclesiastiche della Repubblica Popolare Cinese. Situata lungo le coste meridionali del Paese, la zona di Fuzhou è stata uno dei primi insediamenti commerciali, conoscendo notevole prosperità economica. Alla notizia del decesso dell’amato Pastore, più di mille fedeli si sono radunati per una veglia di preghiera. Il giorno 20 dicembre la salma è stata trasferita dalla cattedrale al santuario “Rosa Mistica”, dove sono continuate le veglie di preghiera fino al 27 dicembre. I funerali sono stati celebrati il 28 dicembre come aveva chiesto lo stesso Presule: con una sola Messa presso il santuario “Rosa Mistica” e senza le cerimonie civili, alle quali normalmente intervengono le Autorità e anche persone non cattoliche. (S.L.) (Agenzia Fides 27/1/2007; righe 46, parole 622)


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