AFRICA/SUDAN - Preoccupazione per i bombardamenti e le violenze contro civili e personale umanitario: intervento del Segretario Generale dell’ONU

venerdì, 26 gennaio 2007

Khartoum (Agenzia Fides)- Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso al governo sudanese la sua profonda preoccupazione per i recenti bombardamenti aerei nel Darfur e ha chiesto un’indagine approfondita per l’arresto, avvenuto la scorsa settimana, di una ventina di persone, tra le quali 5 impiegati dell’ONU, che partecipavano ad una riunione nella regione sudanese. I dipendenti delle Nazioni Unite, che sono stati in seguito rilasciati, hanno affermato di essere stati percorsi con il calcio dei fucili dai militari sudanesi, e una dipendente ha denunciato di avere subito una violenza sessuale. L’incidente è accaduto a Nyala, venerdì 19 gennaio, quando i militari hanno fatto irruzione in un raduno al quale partecipano personale delle missioni dell’ONU (UNMIS) e dell’Unione Africana (AMIS) in Darfur.
Durante un incontro con Mutrif Siddig, Sottosegretario del Ministero degli Esteri sudanese, Ban Ki-moon ha espresso la sua preoccupazione per le numerose vittime civili causate dai bombardamenti nel nord Darfur.
L’allarme del Segretario Generale dell’ONU segue quelli lanciati da tempo dalle organizzazioni umanitarie che operano nel Sudan, che avevano denunciato il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza dell’area. Negli ultimi 2 mesi, in Darfur 12 operatori umanitari sono stati uccisi, 5 sono considerati dispersi e 90 automezzi delle agenzie d’assistenza sono stati sequestrati. Sono anche segnalati alcuni casi di violenza sessuale nei confronti del personale femminile delle organizzazioni umanitarie.
In Darfur vi sono 14mila operatori che assistono circa 4 milioni di persone che dipendono dall’aiuto esterno. Dal 2003, quando è scoppiata la guerra civile, almeno 200mila persone sono state uccise e più di 2 milioni sono gli sfollati costretti a vivere in campi profughi. Anche coloro che non sono stati costretti a fuggire dipendono dall’aiuto umanitario a causa delle distruzioni di una guerra che prenda di mira soprattutto la popolazione civile. Sotto accusa per questi crimini sono soprattutto le milizie filo-governative che conducono raid contro i villaggi depredando e uccidendo la popolazione civile.
Secondo un operatore umanitario, le agenzie di assistenza si preparano a gestire i campi per rifugiati per un lungo periodo di tempo, almeno fino al 2012.
La Missione delle Nazioni Unite in Sudan sta incrementando la propria presenza in Darfur in base ad un processo in tre fasi di sostegno alla Missione dell’Unione Africana. Nell’ambito del programma, i militari inviati dall’Unione Africana verranno sostituiti da una forza ibrida ONU/UA formata da circa 17mila militari e 3mila poliziotti. (L.M.) (Agenzia Fides 26/1/2007 righe 36 parole 421)


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