AFRICA - Nuovi ceppi mortali del virus della tubercolosi, resistenti agli antibiotici, minacciano di diffondersi in tutto il mondo

mercoledì, 24 gennaio 2007

Roma (Agenzia Fides) - Gli esperti internazionali hanno raccomandato alle autorità sanitarie di adottare mezzi radicali per contenere nuovi ceppi di tubercolosi, resistenti agli antibiotici, comparsi in Sudafrica e che minacciano di diffondersi in tutto il mondo.
Il direttore del “Centro Conjunto de Bioética” dell’Università di Toronto e un gruppo di scienziati sudafricani, hanno segnalato che i farmaci oggi in commercio non sono in grado di curare i nuovi cambiamenti del virus della tubercolosi, costringendo i responsabili sanitari a prendere
decisioni difficili come la quarantena obbligatoria e l’isolamento delle popolazioni a rischio.
Nel 2003, la Sindrome Respiratoria Acuta (Sars), malattia respiratoria originata in Asia, in diversi ospedali di Toronto ha causato la morte di 44 persone e ha scatenato una situazione di panico generalizzato di fronte alla mancanza di dati sull’allora misterioso virus. Tuttavia, le autorità decisero di applicare quarantene di massa anche tra persone che non presentavano sintomi della malattia, scatenando un acceso dibattito.
Secondo gli esperti, di fronte all’estremo pericolo di una nuova insorgenza della malattia, nel caso delle nuove mutazioni del virus della tbc comparse negli ultimi anni in Sudafrica, il Governo sudafricano dovrebbe applicare quarantene molto più efficaci.
Lo scorso 1 settembre, l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) aveva individuato un nuovo ceppo di tubercolosi (XDR-TB) estremamente resistente ai farmaci nella località sudafricana di Tugela Ferry.
Tugela Ferry si trova nella provincia di KwaZulu-Natal (KZN), epicentro dell’epidemia di Hiv/Aids in Sudafrica.
Dei 53 pazienti contagiati dal virus XDR-TB, 44 dei quali erano anche portatori di Hiv, 52 sono morti nel giro di 16 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. Tra questi c’erano sei operatori sanitari. La brevità con cui si sono verificati i decessi non ha precedenti.
Secondo gli scienziati, la minaccia per la salute pubblica regionale e mondiale è grave. Il virus è giù presente in 39 ospedali della provincia e in altre parti del mondo.
La ricerca indica che nel 2006, sono stati individuati 300 casi di XDR-TB in Sudafrica, ma che adesso se ne registrano circa 30 in più ogni mese solamente nello stato di KwaZulu-Natal. (AP) (24/1/2007 Agenzia Fides; Righe:32; Parole:362)


Condividi: