AFRICA - Bambini e Aids: la risposta del mondo per proteggerli dal virus dell’Hiv continua ad essere insufficiente. Dei 2,3 milioni di orfani con meno di 15 anni colpiti da Hiv in tutto il mondo, solo 780 mila hanno ricevuto il trattamento antiretrovirale nel 2005

lunedì, 22 gennaio 2007

Roma (Agenzia Fides) - Dallo studio “Bambini e Aids: un rapporto inventario”, del Fondo della Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) risulta che da oltre un anno non si sa quanti siano i bambini che ricevono il trattamento contro l’Hiv né quanti governi abbiano investito nella salute dei bambini, e non è possibile affermare in nessun modo quanti sono i servizi a favore dei minori orfani a causa della malattia.
La maggior parte dei paesi non contavano i bambini, ha detto Peter Mc Dermott, direttore del Programma per l’Aids dell’Unicef, tuttavia in un anno l’Organizzazione è riuscita a trovare dei dati grazie alla collaborazione dei governi. Da questi sono emerse alcune novità positive. Nell’ultimo anno sono state intensificate le azioni per l’accesso universale alla prevenzione, al trattamento, alla cura e al sostegno completo.
In molte zone del mondo sono stati registrati progressi rispetto all’arresto della diffusione dell’Hiv, il virus causa dell’Aids, da madre a figlio. Fortunatamente, in alcuni paesi dell’Africa orientale e meridionale, continua ad aumentare la tendenza all’accesso universale alla terapia antiretrovirale, che controlla lo sviluppo della malattia nei portatori.
In Namibia, ad esempio, il tasso di accesso al trattamento è passato dal 6 al 29% dei portatori dal 2004 al 2005, e, anche se ancora sono pochi, aumentano sempre più i bambini contagiati dall’Hiv che ricevono trattamenti. Questi progressi derivano dal miglioramento delle analisi, dalla qualificazione del personale sanitario e dalla riduzione dei farmaci.
Fino a due anni fa erano diversi i fattori che impedivano l’accesso dei bambini al trattamento. Uno di questi era la mancanza della possibilità da parte degli operatori sanitari di identificare i minori portatori; l’altra era la mancanza di farmaci disponibili e sicuri per i bambini nei paesi poveri. Ora i prezzi sono calati e i farmaci sono sicuri.
Tuttavia ci sono ancora molte difficoltà. Nel 2005, 15,2 milioni di orfani con meno di 18 anni avevano perso uno o entrambi i genitori a causa dell’Aids, l’80% di questi nell’Africa subsahariana. Entro il 2010 saranno 20 milioni. Oltre agli orfani, vivono in situazioni di precarietà anche i bambini a contatto con i propri genitori malati cronici.
Dei 2,3 milioni di orfani con meno di 15 anni colpiti da Hiv in tutto il mondo, 780 mila hanno ricevuto il trattamento antiretrovirale nel 2005, e solo il 10% aveva totale accesso alla terapia. Un terzo dei bambini contagiati che non riceve la cura muore durante il primo anno di vita. A causa di malattie correlate con l’Aids sono morti altri 380 mila bambini, la maggior parte per infezioni curabili o evitabili con la terapia antiretrovirale.
Secondo il rapporto dell’Unicef, solo sette paesi somministrano il trattamento ad almeno il 20% dei bambini che ne hanno bisogno: Botswana (84%), Capo Verde (47%), Repubblica Dominicana (23%), Giamaica (47%), Namibia (52%), Ruanda (20%), e Tailandia (95%).
(AP) (22/1/2007 Agenzia Fides; Righe:41; Parole:509)


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