AFRICA/BURUNDI - “L’assoluzione dell’ex Presidente burundese è una vittoria del diritto e della democrazia”

mercoledì, 17 gennaio 2007

Bujumbura (Agenzia Fides)- “È il trionfo dello Stato di diritto e una vittoria di coloro che lottano per la costruzione della società democratica in Burundi”. Sono queste le principali reazioni della stampa e dell’opinione pubblica locale dopo l’assoluzione degli imputati accusati di un presunto tentato golpe. Ieri, 16 gennaio, l’Alta Corte di Giustizia del Burundi ha assolto l'ex Presidente Domitien Ndayizeye, l’ex Vicepresidente Alphonse Marie Kadege, l’avvocato Isidore Ruyikiri, il leader di un piccolo partito tutsi Deo Niyonzima e l’ufficiale dell'esercito Damien Ndarisigaranye dalle accuse di aver progettato un colpo di Stato. L’ex leader ribelle Alain Mugabarabona, accusato di essere l’ideatore del complotto, è stato condannato a 20 anni, un altro imputato a 15, in quanto “hanno confessato alla polizia e alla magistratura”.
“Non c’è dubbio che l’assoluzione dell’ex Presidente e della maggior parte dei coimputati è un evento positivo che rimette in moto il processo democratico nel Paese” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale. “Le tensioni causate dall’arresto di Ndayizeye nei mesi scorsi avevano gettato pesanti ombre sulla stabilità del Paese e sull’avanzamento del processo democratico. Diversi burundesi infatti vedevano nell’arresto dell’ex Capo dello Stato un tentativo dell’attuale dirigenza di mettere a tacere l’opposizione e creare un governo autoritario”.
“Ndayizeye e gli altri imputati sono usciti dal carcere tra ali di folla esultante e sono stati accompagnati a casa dalla gente che cantava di gioia. L’ex Presidente ha voluto ricordare i centinaia di detenuti in attesa di giudizio che da anni languono nelle carceri burundesi in attesa di un processo. Si spera che questa vicenda possa gettare luce sulle condizioni di queste persone e creare le condizioni per risolvere il problema” aggiungono le nostre fonti.
I 7 imputati del tentativo di golpe erano stati arrestati nell’agosto dello scorso anno con l’accusa di tramare un golpe contro l’attuale Presidente, Pierre Nkurunziza. Subito dopo gli arresti il governo locale aveva chiesto alle Nazioni Unite il ritiro del capo delle operazioni ONU in Burundi, che aveva avviato una propria inchiesta sull’accaduto (vedi Fides 31 agosto 2006). “Non c’è dubbio che anche la comunità internazionale ha accolto con soddisfazione l’esito della vicenda, che aveva suscitato apprensione nei circoli diplomatici della capitale burundese” affermano le fonti di Fides.
Il Presidente della Corte che ha emesso la sentenza di assoluzione ha affermato che gli imputati sono stati assolti perché “erano stati accusati sulla base dei resoconti di una persona, ma questo non basta a decretarne la colpevolezza”.
L’attuale governo è nato dopo le elezioni del 2005, vinte dalle Forze per la Difesa della Democrazia (FDD), che era il principale gruppo di guerriglia hutu del Burundi. Dopo anni di guerra nel 2003 le FDD hanno firmato un accordo di pace con il governo di unità nazionale, in base al quale gli ex guerriglieri sono stati integrati nell’esercito e la componente politica della guerriglia ha avviato la sua partecipazione alla vita politica del Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 17/1/2007 righe 40 parole 498)


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