VATICANO - Le preghiere della vita cristiana in tutte le lingue: Arabo

giovedì, 4 gennaio 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Oltre a formare una piccola chiesa, i Cristiani della Terra Santa sono molti e divisi. Oggi siamo tredici Chiese: ognuna con la propria giurisdizione indipendente a Gerusalemme ed in tutta la Terra Santa, cioè in Palestina, Israele e Giordania. Tre Patriarchi risiedono in Gerusalemme: quello Greco Ortodosso, quello Cattolico Latino e quello Armeno. Ci sono anche altri dieci Arcivescovi e Vescovi: tre Ortodossi (Siriano, Copto ed Etiope), cinque Cattolici (Melchita, Maronita, Siriano, Armeno, Caldeo) e due Protestanti (Anglicano e Luterano). Per cominciare, dobbiamo riconoscere con un sentimento di gioia e soddisfazione che le relazioni tra tutte queste Chiese sono calorose e fraterne. Vescovi e Patriarchi s’incontrano spesso per discutere di questioni comuni. Indirizzano messaggi comuni ai fedeli e prendono delle comuni decisioni.
In cifre, i Cristiani sono più o meno 300.000 su 15 milioni di persone che vivono nei tre paesi, Palestina, Israele e Giordania. Ciò equivale al 2% dell’intera popolazione. Il conflitto Arabo-Israeliano e l’atmosfera politica instabile che ha creato, hanno avuto conseguenze sulla nostra demografia. Quella che era una considerevole comunità Cristiana all’inizio del ventesimo Secolo, è stata ridotta a causa degli anni di guerra e dell’ingiustificato e forzato esodo durante le guerre del 1948 e del 1967. Oggi i Cristiani che vivono in Palestina ed Israele sono solo 150.000 (1,8%). Nella sola Palestina, ad esempio la “West Bank” e la Striscia di Gaza, inclusa Gerusalemme orientale, siamo 45.000, meno del 2% della popolazione palestinese, stimata a 3.700.000. In Israele, siamo 110.000 su 7 milioni di abitanti. In Giordania siamo 150.000 su 4 milioni di Giordani.
Sebbene il nostro numero sembri insignificante, la presenza Cristiana nella società Giordana e Palestinese è forte e preziosa. Lo stesso presidente Arafat e il re Hussein di Giordania lo hanno riconosciuto sul più alto livello. Nel suo libro intitolato “the Christians” (i Cristiani), il precedente Principe Ereditario Hassan ha reso omaggio alla comunità Cattolica Romana, la quale, nonostante l’esiguo numero, è fortemente ed efficientemente presente nella società Araba. Il fenomeno dell’immigrazione ha ridotto ad una frazione di ciò che erano in passato il numero di Cristiani in Terra Santa (ad esempio a Gerusalemme prima dello scoppio della guerra del 1948, eravamo 25.000, il 16,7% della popolazione, mentre ora siamo circa 10.000). Comunque pochi di noi condividono l’opinione di alcuni pessimisti che dicono che la comunità cristiana di Palestina si stia estinguendo. La Terra Santa ha tuttora una vibrante comunità cristiana palestinese e giordana.
Il nostro desiderio è quello di ottenere la pace e continuare la presenza Cristiana. Il Patriarca Sabbah continua a predicare che vivere nella Terra Santa non è una fatalià bensì una vocazione: ad esempio per essere testimoni del Signore Risorto sulla sua stessa terra. Cosa sarebbe la Terra Santa senza la locale presenza cristiana? Sarebbe un disastro non solo per tutta la Chiesa, ma anche per i Palestinesi e gli Israeliani. Siamo chiamati ad essere un ponte di comprensione e riconciliazione. Il Vangelo del nostro Signore ci prepara ad una tale missione. E con maggior forza dobbiamo predicare tutto ciò ai nostri fedeli. (Padre William Somali Rettore del Patriarcato latino del seminario di Gerusalemme)
L’Agenzia Fides ringrazia Sua Beatitudine Mons Michel Sabbah che ci ha fatto mandare il testo delle preghiere in lingua araba e la presentazione del mondo cristiano in Terra Santa.
(J.M.) (Agenzia Fides, 4/2/ 2007)


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