AFRICA/SOMALIA - La difficile transizione della Somalia verso la pace dopo la caduta dell’ultimo bastione delle Corti Islamiche

martedì, 2 gennaio 2007

Mogadiscio (Agenzia Fides)- Dopo che il Governo di Transizione e le truppe etiopiche hanno conquistato Chisimaio, l’ultimo bastione delle Corti Islamiche, rimane l’incertezza sul futuro della Somalia. La città di Chisimaio (500 chilometri a sud della capitale somale Mogadiscio) è stata presa dai militari governativi dopo che le milizie delle Corti l’hanno abbandonata. Secondo diversi osservatori internazionali si è trattato di una ritirata strategica per permettere alle corti di riorganizzare le forze e riprendere l’offensiva adottando tattiche di guerriglia.
“Di fronte alla superiorità militare dell’esercito etiopico”- dice all’Agenzia Fides una fonte locale, che per motivi di sicurezza desidera non essere citata - “le milizie delle Corti possono avere deciso di evitare il più possibile lo scontro diretto e di applicare le stesse tattiche di guerriglia viste in altre zone del mondo dal Vietnam all’Afghanistan. Si delinea così lo spettro di uno scenario “afgano” che rischia sempre di risucchiare nel conflitto somalo gli altri Paesi dell’area”.
Un altro problema che il Governo di Transizione deve affrontare è il disarmo delle diverse milizie ancora molto attive nel Paese. Le Corti islamiche, nei territori da loro controllati, erano riuscite a mettere sotto controllo o scacciare i cosiddetti “signori della guerra” e a garantire l’ordine pubblico. Si spiega così, almeno in parte, l’iniziale appoggio dato dalla popolazione somala alle Corti. Il prevalere però al loro interno di posizioni dogmatiche ed estremiste, che avevano imposto politiche impopolari come proibire il cinema, la musica, fino alla vendita del Khat (la droga molto diffusa nell’area), aveva progressivamente alienato la simpatia di una parte della popolazione somala.
La comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite e l’Unione Africana, discute l’invio di un contingente militare, formato da militari di Paesi africani non confinanti con la Somalia per aiutare il Governo di Transizione a restaurare la pace e l’ordine. Il Primo Ministro etiopico, Meles Zenawi, ha assicurato che le truppe di Addis Abeba resteranno in Somalia ancora “poche settimane”, il tempo che si avvii il processo interno di pacificazione.
Il Governo di Transizione ha affermato di volere assicurare l’ordine pubblico e ha avviato delle trattative con i “signori della guerra” per concordare il disarmo generale delle diverse milizie del Paese. Il Premier somalo ha inoltre promesso un’amnistia ai miliziani delle Corti islamiche che si arrendono nei prossimi 3 giorni.
La Somalia si trova al centro dell’attenzione internazionale sia per le possibili infiltrazioni del terrorismo internazionale sia per la sua posizione geografica, nei pressi dello stretto di Bab el Mandeb, nodo strategico per i commerci internazionali e per il controllo dei flussi petroliferi verso i Paesi più industrializzati. (L.M.) (Agenzia Fides 2/1/2007 righe 37 parole 449)


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