AFRICA/CONGO RD - “La pace di Cristo è un bene comune a tutta l’umanità”: il messaggio di Natale dell’Arcivescovo di Kisangani

giovedì, 28 dicembre 2006

Kisangani (Agenzia Fides)- “Da 2000 anni, Natale invita l’umanità a fare la pace, a offrire la pace, a costruire un mondo di pace. Un mondo di pace: dove regna la giustizia. Un mondo di pace: dove regna l’amore”. È tutta incentrata sul messaggio di pace portato dal Cristo che si è fatto uomo, l’omelia di Natale di Sua Eccellenza Mons. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kisangani e Presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica Democratica del Congo, un Paese che sta ritrovando a fatica la via della pacificazione e della riconciliazione nazionale.
Nell’omelia, inviata all’Agenzia Fides, Mons. Monsengwo sottolinea che “Cristo è venuto ad annunciare la pace ristabilendo i ponti di dialogo tra Dio e gli uomini, ponti tagliati dal peccato degli uomini. Il Cristo è divenuto il nuovo Ponte tra Dio e gli uomini”.
L’azione salvifica di Cristo si manifesta anche nel ristabilire il dialogo tra gli uomini: “La pace, il Cristo è venuto ad annunciarla restaurando il dialogo tra gli uomini e le nazioni. Degli uni e delle altre ha fatto un solo corpo nuovo”.
“La pace di Cristo non è senza tempo: è contestuale e attuale - sottolinea l’Arcivescovo di Kisangani - tocca la vita spirituale e materiale delle persone e delle comunità collocate nel tempo e nello spazio”.
Facendo riferimento alla recente storia del proprio Paese, Mons. Monsengwo ricorda che “La pace di Cristo è una condizione di vita segnata dallo sviluppo integrale e solidale. Così Papa Paolo VI ha potuto affermare: “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Ma senza la pace non è possibile nessuno sviluppo. Il nostro Paese è un esempio, visto che ha conosciuto la recessione economica e l’impoverimento causati da 10 anni di guerra. Così la frase lapidaria di Papa Paolo VI può essere enunciata in questo modo: “La pace è il nuovo nome dello sviluppo”.
La pace di Cristo essendo solidale si estende a tutto il mondo: “Promessa a tutti gli uomini come un’eredità, la pace di Cristo è un bene comune a tutta l’umanità. Appartiene a tutto il genere umano. Nessuno può esserne privato o appropriarsene tutto da solo” conclude l’Arcivescovo. (L.M.) (Agenzia Fides 28/12/2006 righe 28 parole 364)


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