AFRICA/CONGO RD - Il Natale di un missionario in viaggio per raggiungere la sua nuova comunità

venerdì, 22 dicembre 2006

Kinshasa (Agenzia Fides)- “Quello di quest’anno è un Natale un po’ particolare, prima di tutto perché non sono in Malawi quindi non celebrerò come d’abitudine in lingua chichewa né canterò le stesse canzoni … ma anche perché lo sto celebrando ancora in “viaggio”, infatti non sono ancora arrivato a destinazione, a Kisangani, anche se sembra quasi sicuro che partirò martedì 26 dicembre, dopo Natale appunto, così il Natale lo celebrerò a Kinshasa” dice p. Eugenio Cucchi, missionario monfortano che dopo 34 anni di missione in Malawi si è trasferito nella Repubblica Democratica del Congo (vedi Fides 5 dicembre 2006).
“Grazie a Dio sto bene di salute, nel corpo e nello spirito, anche se mi sto trascinando in giro le valigie da tre settimane” dice p. Eugenio nella sua testimonianza inviata all’Agenzia Fides. “Qui piove spesso, c’è molta umidità, ma c’è anche sole, io mi sento bene. Sono in casa dei Fratelli Monfortani di San Gabriele. Per me questa è una sosta davvero provvidenziale perché mi aiuta ad entrare lentamente nella nuova realtà del Congo”.
Dopo 34 anni di missione in Malawi, adattarsi alle nuova realtà congolese non deve essere facile per p. Eugenio, che però ha accettato con fede ed entusiasmo questa nuova sfida: “Prima non ci avevo pensato ma ora sì e lodo il Signore anche per questo. Non tutto il male vien per nuocere. Essere per un po’ di tempo sospeso… a metà! Tutto questo mi aiuta, anche psicologicamente: fuori e lontano dal “mio” Malawi ma nello stesso tempo non ancora arrivato alla nuova destinazione. Tutto è provvidenziale. Anche la casa che mi accoglierà a Kisangani si chiama ‘La Provvidenza”.
Questo lungo cammino verso la sua nuova missione p. Eugenio intende sfruttarlo per “entrare lentamente, con riverenza e in punta di piedi, nella realtà di questa grande Nazione. Infatti sto leggendo e informandomi sulla sua incredibile storia” dallo sfruttamento coloniale fino alla recente svolta democratica.
P. Eugenio afferma di essere rimasto colpito dalla franchezza dei congolesi nelle loro discussioni politiche che intende “studiare l’anima di questo popolo. Così mentre studio la loro lingua entrerò anche nella loro storia, nella loro vita di villaggio, nella loro cultura, nelle loro tradizioni e riti, ma anche dei cibi e delle bevande. Insomma mi aspettano… un po’ di mesi a scuola” conclude il missionario. (L.M.) (Agenzia Fides 21/12/2006 righe 31 parole 404)


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