EUROPA/SPAGNA - I Vescovi preoccupati per il trattamento riservato all’ora di religione e per i contenuti della materia “Educazione per la cittadinanza”, che comporta un'intromissione dello Stato dell'educazione morale degli alunni

venerdì, 15 dicembre 2006

Madrid (Agenzia Fides) - Il Comitato Esecutivo della Conferenza Episcopale Spagnola, al termine della riunione di ieri, 14 dicembre, ha emesso una Nota nella quale manifesta la sua preoccupazione per il trattamento riservato all’ora di Religione e per la materia denominata “Educazione per la cittadinanza” prevista dal governo. I Vescovi notano che “nonostante gli sforzi realizzati da entrambe le parti, nello sviluppo della Legge Organica di Educazione (LODE) - respinta a suo tempo dalla Conferenza Episcopale per non essere in sintonia con gli Accordi tra la Santa Sede e lo stato Spagnolo - persistono difficoltà fondamentali per quanto riguarda la tutela dei diritti degli alunni, dei professori e della Chiesa".
Riguardo all’insegnamento della religione, i Vescovi manifestano la loro preoccupazione perché la cosiddetta “attenzione educativa” nei confronti degli alunni che non frequentano l’insegnamento della religione cattolica, “non garantisce che quanti la frequentano possano farlo senza essere discriminati”. Con questa misura, secondo l'Episcopato, non viene tutelato adeguatamente il diritto dei genitori a scegliere l'educazione che vogliono per i figli, secondo le proprie convinzioni morali e religiose. Ricordano che “scegliere l'educazione religiosa e morale che desiderano per i loro figli è un diritto riconosciuto costituzionalmente, che inoltre lo Stato si è impegnato a tutelare in virtù dei suoi Accordi con la Santa Sede”. I Vescovi informano inoltre che "il Ministero dell’Educazione e della Scienza ha inviato alle Comunità Autonome una ‘Proposta di regolamentazione della struttura del Liceo’ che non menziona la materia di Religione". Se realmente non si contemplasse la Religione come materia di insegnamento obbligatoria al Liceo, “non si adempirebbe agli Accordi tra lo Stato Spagnolo e la Santa Sede e diminuirebbe il diritto dei genitori e degli alunni all'insegnamento della Religione".
Sulla nuova materia chiamata “Educazione per la cittadinanza e i diritti umani”, i Vescovi affermano che non si oppongono certo “ad un'educazione per la convivenza che non presupponga una formazione morale delle coscienze degli alunni imposta a tutti dai poteri pubblici come materia obbligatoria". Ma constatano che non possono approvare questa materia perché "comporta il rischio di un'inaccettabile intromissione dello Stato nell'educazione morale degli alunni, la cui prima responsabilità ricade sulla famiglia e sulla scuola". (RG) (Agenzia Fides 15/12/2006; righe 27, parole 362)


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