ASIA/INDIA - Dalit di religione cristiana, indù e buddista in corteo per chiedere il rispetto dei propri diritti e la fine di ingiustizie e discriminazioni

mercoledì, 13 dicembre 2006

New Delhi (Agenzia Fides) - Un corteo di un migliaio di dalit (gli “intoccabili”) ha sfilato per le strade della capitale Delhi fino ai palazzi del governo e del Parlamento, per chiedere il rispetto dei propri diritti e la fine delle discriminazioni. Fra loro, dalit di religione cristiana, induista e buddista, uniti nel manifestare per l’uguaglianza dei diritti, ancora violati nella società indiana.
In particolare i dalit cristiani chiedono al governo maggiore protezione delle forze dell’ordine, date le aggressioni e le violenze subite, anche in tempi recenti, da parte di gruppi integralisti che li minacciano e vogliono convertirli alla religione indù.
La manifestazione, tenutasi l’11 dicembre a Delhi, è stata organizzata dall’All India Christian Council, organismo che raccoglie cristiani di tutte le confessioni, in collaborazione con altre associazioni che difendono i diritti dei dalit. I partecipanti hanno consegnato un memorandum al Primo Ministro, Manmohan Singh, e al leader del Partito del Congresso, Sonia Gandhi, segnalando le situazioni più gravi e richiedendo un intervento immediato, chiedendo soprattutto che si metta fine all’impunità.
Il corteo di Delhi segue la grande manifestazione di Mumbai, dove nei giorni scorsi oltre 800mila dalit si sono radunati per rendere omaggio ad Ambedkar, considerato il padre dei dalit, nel giorno del cinquantesimo anniversario della sua morte.
I dalit sono considerati all’ultimo grado della scala sociale nel sistema delle caste -presente anche se ufficialmente abolito in India. Sono quelli che puliscono gli escrementi degli animali che vagano per le strade, sono lustrascarpe, venditori ambulanti, contadini, braccianti. In alcuni villaggi non si permette nemmeno che un dalit tocchi, per la strada, un Bramino (membro delle classi alte), per il “pericolo di contaminazione”. Sebbene la Costituzione indiana abbia abolito la divisione in caste, in India esiste tuttora una forte discriminazione sociale basata sull'appartenenza di casta. Una larga parte di cittadini indiani appartenenti alle caste inferiori continua a dover combattere contro i pregiudizi e le minori possibilità concesse loro, rispetto a quelle riservate ai cittadini di casta più elevata, soprattutto nel campo dell’istruzione e nel mondo del lavoro. (PA) (Agenzia Fides 13/12/2006 righe 28 parole 282)


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