ASIA/COREA DEL SUD - Il contributo dei fedeli cattolici al rispetto dei diritti umani: messaggio della Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi coreani

lunedì, 11 dicembre 2006

Seul (Agenzia Fides) - La società rispetti la dignità della persona, che è immagine di Dio, mentre i fedeli cattolici si impegnino di più per i poveri e gli emarginati. Sono i contenuti fondamentali del Messaggio inviato a tutte le diocesi e a tutte le parrocchie dalla Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale in Corea, in occasione della Giornata Onu dei Diritti umani, celebrata il 10dicembre.
Nel messaggio, firmato da Mons. Boniface Choi Ki-San, Presidente della Commissione, si afferma che i cristiani devono essere “guardiani dei diritti umani, praticare l’amore ed essere nella nostra società come sale e luce”. “Non è abbastanza - si legge - avere solo una umana compassione per i poveri e gli emarginati. Occorre coinvolgersi direttamente mo e cercare un luogo per restituire loro dignitose condizioni di vita. Contemplando il comandamento dell’amore, lasciamo rivivere la giustizia di Dio su questa terra”.
La Chiesa coreana segnala alcuni temi fondamentali: dare attenzione al bene comune e al dialogo, basato sul rispetto di quanti hanno opinioni differenti dalle proprie; proteggere ogni vita umana da qualsiasi abuso o manipolazione; preoccuparsi per le violazioni dei diritti umani commesse dai poteri pubblici; prendersi cura dei poveri e degli emarginati, a cui sono negati diritti basilari della persona; estendere la lotta per la difesa dei diritti umani alla Nord Corea e ad altre nazioni asiatiche.
Nel testo il Vescovo cita infatti anche la tensione attualmente presente nella penisola coreana, che crea ulteriore incertezza alla vita di tutti. Chiede perciò a tutti i fedeli, in Corea e nel modo intero, di pregare perché in Nord Corea si torni a praticare il rispetto dei diritti umani fondamentali. (PA) (Agenzia Fides 11/12/2006 righe 26 parole 255)


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