ASIA/INDIA - I Vescovi cattolici difendono la comunità musulmana in India e chiedono un rapporto sulle condizioni di vita delle minoranze religiose

lunedì, 11 dicembre 2006

New Delhi (Agenzia Fides) - Giunge dai Vescovi cattolici in India una parola di difesa e un appello di giustizia in favore della minoranza musulmana che vive nella Federazione. Si tratta di circa 130 milioni di musulmani (circa il 10% della popolazione indiana) che negli anni scorsi hanno subito discriminazioni e aggressioni da parte di gruppi integralisti indù in diverse aree del paese, specialmente nel Gujarat.
In un comunicato ufficiale, la Conferenza Episcopale dell’India ha espresso soddisfazione nell’accogliere con favore i risultati del rapporto della “Commissione Sachar”, incaricata da governo di compiere un’indagine sulle condizioni dei musulmani in India, verificando il loro status sociale, economico, educativo. Il Rapporto afferma che la comunità musulmana in India è povera, in larga misura analfabeta, ha scarso accesso all’istruzione, scarsa rappresentanza nel settore pubblico e privato, poche opportunità di lavoro e di emancipazione sociale.
La Commissione afferma inoltre che la condizione dei musulmani è simbolica anche per quel che riguarda le condizioni delle altre minoranze religiose nel paese. In particolare i Vescovi notano un collegamento con “la condizione dei cristiani dalit, che da tempo chiedono il legittimo rispetto dei loro diritti umani fondamentali. Una domanda trascurata dai governi dei singoli stati e anche dal Governo Federale dell’India”.
Per questo i Vescovi chiedono un rapporto che compia la medesima indagine sulla situazione di tutte le comunità religiose di minoranza in India, comprese quelle cristiane, affinché pluralismo, democrazia, tolleranza, diritti umani, siano realmente un patrimonio vissuto nel paese. (PA) (Agenzia Fides 11/12/2006 righe 25 parole 257)


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