AMERICA/MESSICO - I Vescovi della Regione del Pacifico Meridionale chiedono di privilegiare “l'ascolto umile, il dialogo intelligente, il discernimento evangelico ed i metodi non violenti” nel conflitto di Oaxaca

lunedì, 4 dicembre 2006

Oaxaca (Agenzia Fides) - I Vescovi della Regione del Pacifico Meridionale (Oaxaca, Chiapas, Tapachula, Tehuantepec, Puerto Escondido, San Cristóbal LC, Tuxtepec, Prelado di Huautla, Prelatura Mixe), riuniti con i sacerdoti, religiosi e laici per dialogare sui temi dell'inculturazione del Vangelo e della vita della Chiesa nelle loro diocesi, hanno emesso un comunicato sulla situazione che si vive ad Oaxaca, perché, affermano, “non possiamo rimanere indifferenti davanti alla sofferenza di tante persone che soffrono già da lunghi mesi per l’incertezza e l’angoscia”. Questa situazione che si sta vivendo, insieme ad altre che hanno colpito in passato altri luoghi del Messico, è un “sintomo chiaro di un'ingiustizia strutturale” ed un richiamo alla coscienza di ognuno per vedere "fin dove è penetrato il Vangelo nella vita giornaliera dei nostri popoli, perché quello che si sta vivendo non è in accordo con la volontà di Dio."
"Non è semplice analizzare il conflitto attuale - continua il comunicato - perché si mescolano molte intenzioni e molti interessi particolari e di gruppi", ma secondo i Vescovi, "finché non si realizzano, con la collaborazione di tutti i settori, le riforme legali, economiche, politiche, educative, elettorali e sociali, che reclama il momento con urgenza, sarà sempre latente il pericolo di nuovi germogli di violenza che minaccino la pace sociale".
Da parte loro i Vescovi offrono i criteri del Vangelo "che illuminano tutti coloro che sono coinvolti per costruire la vita e la dignità delle persone e dei popoli", e chiedono a tutti la conversione, perché finché non si riconoscono i propri errori e si pensa solo a condannare gli altri, non è possibile nessuna soluzione.
Lanciano quindi un appello a tutte le parti implicate, perché "nessuno può essere indifferente davanti a questa realtà", chiedendo che privilegino "l'ascolto umile, il dialogo intelligente, il discernimento evangelico ed i metodi non violenti", difendendo il bene comune e non posizioni personali o di gruppo. Si appellano anche alla coscienza di governanti, leader, insegnanti, impresari, affinché analizzino se il loro modo di agire "è ispirato da un genuino desiderio di servire il paese". Ai mezzi di comunicazione chiedono di essere veri ed obiettivi. Ai sacerdoti, religiosi ed operatori pastorali, chiedono di “mantenersi vicini al loro popolo, con il cuore disposto ad accogliere le sofferenze dei poveri”. Concludono il comunicato chiedendo l'intercessione di Santa María di Guadalupe, all'inizio dell'Avvento, "affinché gli abitanti di queste terre costruiscano la casa comune, dove possiamo sentirci tutti fratelli". (RG) (Agenzia Fides 4/12/2006; righe 36, parole 528)


Condividi: