AFRICA/CONGO RD - Si conclude oggi l’anno dedicato alla beata Anuarite Nengapeta, indicata come modello per le giovani del Congo

venerdì, 1 dicembre 2006

Kinshasa (Agenzia Fides)- Coraggio, perseveranza, fedeltà all’impegno preso, sete di santità e perdono ai suoi carnefici. Sono queste le qualità della beata Anuarite Nengapeta, della quale oggi, 1° dicembre, ricorre la festa liturgica, secondo quanto ha dichiarato all’Agenzia DIA di Kinshasa Suor Marie-Louise Kayala. “Anuarite è un modello di lotta per la dignità della donna che interpella la giovane africana a salvaguardare i valori che porta in sé. La beata congolese richiama la donna in generale alla fedeltà ai suoi impegni nella vita attiva, nel matrimonio e in ogni ambito di attività” afferma la religiosa.
Suor Marie-Louise Kayala chiede alle donne e alle ragazze della Repubblica Democratica del Congo di prendere la beata Anuarite come modello di vita cristiana. Suor Marie-Louise Kayala sottolinea che la beata Anuarite (che significa “se ne infischia della guerra”) non ha avuto paura della morte e ha testimoniato l’amore di Dio fino al sacrificio supremo. Anche il cognome aveva un significato preciso. Nengapeta infatti vuol dire “la ricchezza inganna”, un concetto che è stato testimoniato dalla vita delle beata che ha rinunciato a tutto per vivere con il Signore per ricevere la ricchezza della vita eterna.
Oggi si conclude l’anno dedicato dalla Chiesa congolese alla beata Anuarite, con un pellegrinaggio nazionale a Wamba-Isiro. Suor Marie-Louise Kayala ritiene che il pellegrinaggio sia un segno di fede e di unità della Chiesa e afferma di essere soddisfatta dell’avvio del movimento Kizito-Anuarite. Le giovani del movimento vivono al spiritualità della beata Anuarite caratterizzata delle sue virtù: bontà, generosità, coraggio, fedeltà, carità, perseveranza, purezza, perdono e riconciliazione.
Suor Anuarite Nengapeta della Congregazione locale della Santa Famiglia, aveva emesso la sua prima professione religiosa il 5 agosto 1959. Il 29 novembre 1964 fu rapita dai guerriglieri “Simba” insieme ad un gruppo di consorelle. Il comandante del gruppo ribelle tentò più volte di violare l’impegno alla castità di Suor Anuarite che si oppose energicamente all’insane richieste del guerrigliero, affermando di “preferire morire che commettere peccato”. Nella notte del 1° dicembre 1964, dopo selvaggi maltrattamenti, Suor Anuarite venne uccisa, non prima però di trovare la forza di perdonare il proprio carnefice con queste parole: “Ti perdono, non ti rendi conto di quanto stai facendo, il Padre ti perdoni”.
Il 15 agosto 1985, Papa Giovanni Paolo II ha beatificato la Suora martire, durante il suo secondo viaggio apostolico nell’allora Zaire. (L.M.) (Agenzia Fides 1/12/2006 righe 44 parole 416)


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