ASIA/AFGANISTAN - I PADRI BARNABITI, DA 70 ANNI A SERVIZIO DELLA CHIESA IN AFGANISTAN – “LA MISSIO SUI IURIS DI KABUL, PRIMO PASSO PER LO SVILUPPO DELLA CHIESA LOCALE”, DICE MONS. ALESSANDRO D’ERRICO, NUNZIO APOSTOLICO IN PAKISTAN

lunedì, 29 settembre 2003

Kabul (Agenzia Fides) – “Un sincero grazie ai padri Barnabiti per il loro zelo pastorale. Grazie anche alle organizzazioni umanitarie come Caritas Internationalis, CRS, Caritas Germania, Trocaire, Misereor, ICMC: con loro il popolo afgano sta tornando a vivere e sperare”, ha detto di recente S. Ecc. Mons. Alessandro D’Errico, Nunzio Apostolico in Pakistan, recatosi in visita a Kabul. L’occasione era celebrare i 70 anni di vita della Cappella presso l’Ambasciata italiana a Kabul, l’unica Chiesa cattolica riconosciuta dal governo afgano, e partecipare a un cerimonia di festa per l’inizio del lavoro pastorale nella Missio sui iuris di Kabul (istituita il 16 maggio 2002), con l’insediamento del Superiore, il religioso barnabita italiano padre Giuseppe Moretti.
Alla Celebrazione Eucaristica tenutasi nella Cappella hanno partecipato oltre 200 fedeli, fra autorità civili, diplomatici, membri della comunità internazionale, alti ufficiali dell’esercito e membri del contingente di pace internazionale.
Mons. D’Errico ha ricordato quanto sia stato prezioso il lavoro pastorale dei padri barnabiti negli ultimi 70 anni per tenere acceso il lumicino della fede in Afganistan. Giunti nel paese nel 1933 “i padri hanno fornito assistenza spirituale e morale a tutto il personale internazionale, in spirito di obbedienza e servizio ecclesiale”. I frutti di questo lavoro sono stati: una celebrazione regolare dei Sacramenti; aver dato ai cattolici in loco un sicuro punto di riferimento; gli incontri ecumenici con altre denominazioni cristiane; il sostegno offerto alle Piccole Sorelle di Gesù e ai Fratelli Luterani durante gli anni di prove e grandi difficoltà sotto il regime dei talebani.
Mons. D’Errico ha anche ringraziato il governo italiano e il suo rappresentante, l’Ambasciatore Domenico Giorgi, per aver ospitato la Cappella nell’Ambasciata e, parlando a nome della Santa Sede, ha espresso gratitudine ai Padri Barnabiti per lo zelo dimostrato in tanti anni di servizio pastorale. L’erezione della Missio sui iuris, ha ricordato il Nunzio, “è un primo importante passo per la crescita della Chiesa locale e per futuri sviluppi”.
Rivolgendosi al Superiore, padre Giuseppe Moretti, il Nunzio ha detto: “Ti accompagneremo con la preghiera nel tuo delicato ministero. Sei chiamato a rendere visibile sempre di più l’amore della Chiesa per questo paese. Possiamo immaginare le difficoltà: scarso numero di operatori pastorali, i tanti poveri che busseranno alla tua porta, l’organizzazione della vita della Missione. Ma notiamo con piacere il grande spirito di collaborazione esistente con le autorità civili, i diplomatici, gli operatori umanitari, i militari”.
“Rinnoviamo il nostro impegno a servizio del paese e della Chiesa – ha concluso il Nunzio - ciò significa operare, in fedeltà ai valori cristiani, una concreta solidarietà verso i poveri e i bisognosi; impegnarsi per la pace e per la difesa dei diritti fondamentali di ogni uomo”.
(PA)(Agenzia Fides 29/9/2003 lines 37 words 440)


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