AFRICA/MADAGASCAR - Ancora ricercato il generale autore del pronunciamento militare. Emessi 6 capi di accusa nei suoi confronti

giovedì, 23 novembre 2006

Antananarivo (Agenzia Fides)- “La situazione continua a rimane calma e sotto controllo delle forze dell’ordine” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Antananarivo, la capitale del Madagascar, dopo il tentativo di pronunciamento militare dei giorni scorsi (vedi Fides 18 e 21 novembre 2006). “È stato emesso un mandato di arresto per il Generale Randriafidisoa insieme con altri sei graduati” aggiungono le nostre fonti. “Il Generale per il momento è introvabile. Durante le perquisizioni effettuate nella sua abitazione e nei suoi uffici sono state trovate delle munizioni, detonatori e delle apparecchiature di comunicazione. Inoltre sono stati rinvenuti dei documenti, il cui contenuto non è stato ancora rivelato. Sei sono i capi di accusa per l'arresto del Generale: attentato alla sicurezza dello Stato, ribellione, omicidio, usurpazione di funzione, sequestro di persona, minacce verbali di morte”.
Intanto alcuni giornalisti della stampa di radio e televisione private, hanno indetto “una giornata morta”, invitando giornali, radio e televisioni private, a ridurre o annullare lo spazio delle notizie, Alcuni hanno aderito all'iniziativa; altri hanno ridotto le edizioni dei giornali; e altri infine non hanno aderito affatto. La giornata è stata indetta per protestare contro il discorso del Presidente uscente Marc Ravalomanana, che ha attaccato la stampa per le minacce di alcuni funzionari del Ministero della Comunicazione verso alcuni giornalisti, radio e televisioni private, per aver trasmesso notizie relative al fallito colpo di stato del generale Randriafidisoa.
Ieri, 22 novembre si sono riuniti 11 dei 14 candidati alle elezioni presidenziali del 3 dicembre prossimo e hanno deciso di unire le forze in difesa della costituzione e della legalità per elezioni libere e trasparenti. Dei meeting saranno fatti insieme, a cominciare dalla capitale, fino alle province, in questa ultima fase della campagna elettorale.
Gli 11 candidati hanno definito “legittima” l’azione del generale Randriafidisoa. Nella loro dichiarazione comune, intitolata “Unione per la difesa dei diritti costituzionali e della democrazia”, gli aspiranti alla maggiore carica dello Stato affermano che il generale ha agito per “difendere la Costituzione e quindi gli interessi delle nazione”. I candidati hanno lanciato un appello alla popolazione e alle diverse autorità del Paese per unirsi a loro nel difendere “la legalità e la democrazia”. (L.M.) (Agenzia Fides 23/11/2006 righe 33 parole 396)


Condividi: