AMERICA/CILE - Categorico rifiuto del Parlamento del Cile al disegno di legge che depenalizzava l'aborto. Oltre 60 deputati si impegnano a rispettare la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale

giovedì, 23 novembre 2006

Santiago (Agenzia Fides) - La Camera dei Deputati cilena ha dichiarato inammissibile, con un'ampia maggioranza, il disegno di legge che voleva depenalizzare l'aborto nel paese. L'iniziativa ha ricevuto il voto contrario di 61 parlamentari (quasi il 75 per cento dei deputati), 21 a favore e 3 astensioni. La proposta voleva che l'aborto praticato da un medico con il consenso della donna non fosse punibile se realizzato entro il termine di 12 settimane. Trascorso quel periodo di tempo, l’aborto si potrebbe comunque realizzare per evitare un pericolo per la vita o la salute fisica o psichico-sociale della madre, se il pericolo non può essere evitato altri mezzi e se la gravidanza è stata frutto di una violenza. Il Presidente della Camera, Antonio Leal, ha dichiarato inammissibile il progetto per depenalizzare l'aborto, in quanto la Costituzione contempla nel suo articolo 19, 1 e 2, la protezione del diritto alla vita che sta per nascere.
Tra le numerose iniziative realizzate nel paese a favore della vita, il Centro di Innovazione Pubblica dell'Università Santo Tomás ha portato a termine l'iniziativa “Globalizziamo la cultura della Vita”. Più di 60 deputati si sono impegnati a rispettare la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, denunciando ogni azione lesiva contro la vita umana. La firma della dichiarazione è avvenuta il 17 novembre all'Università Santo Tomas.
Nella dichiarazione i parlamentari affermano che il primo diritto umano è il diritto alla vita, senza nessun tipo di discriminazione, pertanto, ogni essere umano deve essere protetto e rispettato, dal momento del concepimento. Inoltre ricordano che dal rispetto per la vita dipende il rispetto di tutti gli altri diritti. Pertanto la prima responsabilità del legislatore è difendere incondizionatamente la vita di ogni essere umano e la sua dignità. Coscienti di questo, i parlamentari firmatari si sono impegnati a: rispettare e far rispettare ogni vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; respingere ogni disegno di legge che accetti o presupponga qualsiasi tipo di pratica abortiva, eugenetica, di eutanasia, di accanimento terapeutico, mutilante, di clonazione o che manipoli la vita umana; denunciare ogni azione lesiva della vita umana, qualunque sia la sua origine o motivazione; promuovere ed appoggiare le istituzioni pubbliche o private che svolgono assistenza fisica, affettiva, medica e morale alle famiglie, e in particolare alle donne in età fertile. (RG) (Agenzia Fides 23/11/2006; righe 27, parole 387)


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