VATICANO - AVE MARIA a cura di don Luciano Alimandi - “Maria Regina dei nostri cuori”

mercoledì, 22 novembre 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - “Maria è la Regina del cielo e della terra per grazia, come Gesù ne è il Re per natura e per conquista. Ora, poiché il regno di Gesù Cristo è anzitutto un fatto interiore e si realizza nel cuore, come è scritto: “Il regno di Dio è dentro di voi”, allo stesso modo il regno della Santa Vergine è principalmente nell'interiore dell'uomo, cioè nell'anima, ed è soprattutto nelle anime che ella viene maggiormente glorificata, insieme al Figlio suo, più che in tutte le manifestazioni esteriori; per questo la possiamo chiamare con i santi Regina dei cuori”. (TVD, n. 38)
Con queste chiare e profonde parole, San Luigi Grignion de Montfort, nel mirabile suo “Trattato della vera devozione a Maria”, presenta all’attenzione e alla meditazione dei fedeli una delle realtà universalmente riconosciute e amate dal popolo cristiano, riguardanti la Madre di Gesù: la sua regalità che anche l’arte ha abbondantemente privilegiato raffigurandola accanto alla divina maternità.
Come è detto del regno di Gesù, anche la regalità di Maria non è di questo mondo; non si confonde cioè con poteri mondani, ma è una sovranità eminentemente spirituale, che Ella esercita nell’intimo dell’anima, mediante quella grazia che tocca la volontà, l’intelletto e la memoria di coloro che si aprono con fiducia a questa maternità spirituale.
Aprirsi a Maria perché diventi ispiratrice del cuore è un cammino privilegiato di santità, vissuto da innumerevoli cristiani: piccoli o grandi, colti o incolti, noti o sconosciuti, molti sono coloro che si sono esercitati in quest’arte della consacrazione mariana.
Così come ci si esercita, fin da piccoli, ad aprirsi al Signore Gesù, a fare i primi passi verso di Lui, nella preghiera, nella pratica sacramentale, nell’ascolto della Parola, nella meditazione, così si impara ad andare verso Colei che del Figlio è la Madre, a mettersi, con consapevolezza, sotto la sua protezione, per fare la volontà di Cristo. La Regina della Chiesa cura le nostre distrazioni e ci richiama le costanti per la costruzione del Regno.
La Chiesa fin dall’inizio ha insegnato, per bocca dei Sommi Pontefici, dei Santi e dei Dottori, l’arte dell’affidarsi a Maria e, in tanti modi, ha indicato questo cammino come via privilegiata a Cristo. Basti pensare ai numerosissimi interventi magisteriali dei Papi sul santo Rosario: una delle espressioni più tipiche del riconoscimento della regalità della Madonna, della sua accoglienza consapevole e fiduciosa. Come non pensare, poi, all’antichissima preghiera del “Sub tuum praesidium”, che ci rimanda ai primordi della pietà mariana: “Sotto la tua protezione troviamo rifugio, Santa Madre di Dio!” Queste preghiere sono all’origine di un desiderio che diventa sempre più intenso: lasciarsi guidare da Maria che, quale Madre e Regina, ci conduce alla vittoria sul nostro egoismo e sulle tentazioni del maligno.
Per procedere sicuri su questo cammino, non si deve contrapporre l’affidamento a Maria con quello a Cristo, perché il primo prepara il secondo. Il Santo Padre Benedetto XVI, a conclusione del mese mariano, il 31 maggio 2006, ha detto: “Dove giunge Maria è presente Gesù. Chi apre il suo cuore alla Madre incontra ed accoglie il Figlio ed è invaso dalla sua gioia. Mai la vera devozione mariana offusca o diminuisce la fede e l’amore per Gesù Cristo nostro Salvatore, unico mediatore tra Dio e gli uomini. Al contrario l’affidamento alla Madonna è una via privilegiata, sperimentata da tanti santi, per una più fedele sequela del Signore. A Lei, dunque, affidiamoci con filiale abbandono!”. Questi due poteri si intrecciano e si uniscono misteriosamente, come alle nozze di Cana: l’uno, quello di Maria, è subordinato all’altro, quello di Cristo; ma tutti e due confluiscono nell’unica mirabile Opera. (Agenzia Fides 22/11/2006 - Righe 43; Parole 605)


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