AMERICA/MESSICO - Educazione, lotta alla povertà, sicurezza pubblica, onestà e trasparenza sono tra le priorità indicate dai Vescovi del Messico alla fine della loro Assemblea Plenaria

lunedì, 20 novembre 2006

Cuautilán Izcalli (Agenzia Fides) - I Vescovi del Messico alla fine della loro Assemblea Plenaria, celebrata dal 13 al 17 novembre, hanno pubblicato un Messaggio a tutto il popolo di Dio nel quale si domandano "quello che Dio ed il suo popolo chiedono a noi Vescovi in questa ora di speranza e contemporaneamente di incertezza". Allo stesso tempo manifestano la preoccupazione come Pastori per "i gravi conflitti postelettorali, la complessa e dolorosa situazione di Oaxaca, il nefasto potere dei narcotrafficanti e la brutalità dei loro crimini, e l'insicurezza sociale che la violenza ha generato in tutto il paese".
Alla base di tutte queste situazioni drammatiche e difficili i Vescovi pongono "la mancanza di rispetto della legge e delle istituzioni, ma soprattutto l'assenza di valori morali che sono per essenza universali e permanentemente validi, come la verità, il bene, la giustizia, il rispetto e la promozione della dignità della persona e dei suoi diritti umani". Perciò, coscienti che solo in Cristo si trova la pace ed il fondamento della speranza, lanciano un appello a tutti i cristiani perchè si convertano e siano coerenti con il Vangelo in tutti gli ambiti della vita di ogni giorno. Quindi i Vescovi esortano tutti i protagonisti della società, i partiti politici e tutte le persone in generale, a "non esasperare le differenze, ad allontanarsi dal cammino della violenza, a non favorire intenzionalmente il conflitto, a privilegiare il dialogo, a favorire gli accordi e ad offrire e chiedere perdono".
"La pace non è soltanto l’assenza di guerra - continua il Messaggio - bensì un stato di vita che permette di vivere in armonia con Dio, con gli altri e con sé stessi". Per questo chiedono a tutti di essere uomini e donne di unità, "aiutando a superare i conflitti familiari, coltivando nelle relazioni sociali i valori della fraternità, e facendo integrare gli emarginati e gli esclusi nei paesi e nelle comunità".
Rispetto al nuovo processo nel quale si trova il paese, i Vescovi affermano che si devono affrontare i nuovi tempi "senza atteggiamenti estremisti di antagonismo", riaffermando la necessità di “costruire una Nazione più unita e più giusta” e di “perfezionare la nostra democrazia che è in discussione e richiede solidi fondamenti morali e giuridici". Inoltre considerano fondamentale promuovere un vero sviluppo integrale nell'ordine economico, che permetta a tutti di condurre “una vita degna e soddisfacente”. Come priorità nelle quali tutti devono impegnarsi, i Vescovi segnalano: l'educazione, la lotta alla povertà, la sicurezza pubblica e, soprattutto, l'onestà e la trasparenza.
Infine i Vescovi tornano ad alzare la loro voce contro il muro eretto alla frontiera con gli Stati Uniti, perché considerano che non risolve i problemi, e lanciano un appello a stipulare "un accordo migratorio con gli Stati Uniti che si esprima in una legislazione giusta". A conclusione del Messaggio raccomandano alla Vergine di Guadalupe la V Conferenza Generale del CELAM, affinché "questa nuova Assemblea dia un nuovo impulso alla pastorale della Chiesa in America Latina". (RG) (Agenzia Fides 20/11/2006; righe 35, parole 498)


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