VATICANO - Le preghiere del cristiano in tutte le lingue: portoghese (III) - Le radici cristiane dei Popoli d’Europa

venerdì, 17 novembre 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Le Apparizioni dell’Angelo: nel 1915 Lucia, a 7 anni, vede «come sospeso in aria al di sotto degli alberi, una figura simile ad una statua di neve che i raggi del sole rendevano un po’ trasparente. La stessa cosa avvenne qualche tempo dopo». Nel 1916 Lucia viene accompagnata dai suoi due cugini, Giacinta e Francesco, che hanno ricevuto il permesso dai genitori di custodire il gregge. Tutti e tre si recano in un luogo chiamato Chousa Velha e lì recitano il Rosario. Ascoltiamo il racconto di Suor Lucia: «Giocavamo da qualche tempo, ed ecco che un vento forte scuote le piante… cominciammo a vedere… la figura di cui ho già parlato… una luce più bianca della neve, con l'aspetto di un giovane trasparente, più splendente di un cristallo attraversato dai raggi del sole. A misura che si avvicinava, ne venivamo distinguendo i tratti: un giovane dai 14 ai 15 anni, di una grande bellezza. Giunti a noi disse: ‘Non abbiate paura. Sono l'Angelo della Pace. Pregate con me’. E, inginocchiato a terra, curvò la fronte fino al suolo. Spinti da un moto soprannaturale, lo imitammo e ripetemmo le parole che gli udimmo pronunciare: "Dio mio! Credo, adoro, spero e vi amo. Vi chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano". Dopo avere ripetuto questo tre volte, si alzò e disse: ‘Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche’. L’Angelo apparve un’altra volta e disse loro: Offrite costantemente all'Altissimo preghiere e sacrifici».
Passò un bel po’ di tempo e un giorno, mentre i tre bambini erano in preghiera e recitavano la preghiera insegnata loro dall’Angelo, sempre sorvegliando il gregge, videro brillare su di loro una luce sconosciuta. Questo il racconto di Suor Lucia: «Vediamo l'Angelo che aveva nella mano sinistra un calice, sopra il quale stava sospesa un'Ostia, dalla quale cadevano alcune gocce di sangue dentro al calice. L'Angelo lascia sospeso il calice per aria, s'inginocchia vicino a noi e ci fa ripetere tre volte: ‘Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori’.
Poi si alzò, prese nelle mani il calice e l'ostia, diede a me l'ostia e il calice lo divise tra Giacinta e Francesco, dicendo nello stesso tempo ‘Prendete e bevete il corpo e il sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio’. E, prostrandosi nuovamente in terra, ripeté con noi altre tre volte la medesima preghiera: Santissima Trinità ecc. e scomparve.”
Che cosa direbbe questo Angelo se vedesse le “manipolazioni” della Santa Eucaristia fatte attualmente dai laici e persino dai preti, la soppressione degli inginocchiatoi, che impedisce ai fedeli di adorare il Signore presente nell’Eucaristia, la Comunione senza segno di rispetto, senza genuflessione, o senza inchino, la profanazione delle Ostie consacrate fatte da preti che non credono più alla Presenza reale dopo la Messa…?
Fatima è un Messaggio Trinitario, Eucaristico, Mariano, che ci apre gli occhi sull’Aldilà. Messaggio sulla necessità della preghiera ed in particolare del Rosario, recitato tutti i giorni per la conversione dei peccatori del mondo, per ottenere la pace; messaggio sulla penitenza e sui sacrifici. Messaggio a tutt’oggi valido, sempre più di attualità in questa epoca di laicizzazione, di crollo morale, di calo della fede e della preghiera, di perdita del senso del sacro tra i fedeli ed il clero. Se il mondo non si convertirà, “se non smetteranno di offendere Dio…” ha ammonito la Mamma Celeste. Saremmo capaci di ascoltarla in tempo ? (J.M.) (Agenzia Fides 17/11/2006, righe 43, parole 654)


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