AFRICA - La crisi delle “tre frontiere” al centro dell’attenzione internazionale: il conflitto del Darfur rischia di diventare regionale coinvolgendo Ciad e Repubblica Centrafricana

martedì, 14 novembre 2006

Khartoum (Agenzia Fides)- La crisi del Darfur minaccia ormai di estendersi, coinvolgendo Ciad e Repubblica Centrafricana. Gli sviluppi delle ultime settimane non sono certo incoraggianti: il Ciad ha proclamato lo stato d’emergenza dopo gli assalti contro la popolazione civile nell’est del Paese da parte di bande a cavallo, del tutto simili ai tristemente famosi “Janjaweed” (i “diavoli a cavallo”) che agiscono nella tormentata regione sudanese.
Nella Repubblica Centrafricana i ribelli dell’Union des Forces Démocratiques pour le Rassemblement (UFDR) dopo aver occupato a fine ottobre la città di Birao, nel nord-est del Paese al confine con Ciad e Sudan, proseguono la loro marcia verso sud-ovest. Secondo il governo centrafricano anche questo gruppo ribelle è appoggiato dal Sudan.
Le tre crisi, sudanese, ciadiana e centrafricana, sono collegate dal fatto che coinvolgono la cosiddetta regione delle “tre frontiere” dove i confini dei tre Paesi si incrociano tra loro. Si tratta di un’area desertica e poco popolata che agevola i movimenti di bande di predoni e di gruppi armati.
Un’eventuale estensione del conflitto sudanese preoccupa sia gli Stati africani sia le potenze extra africane che hanno interessi nell’area. La Francia ad esempio, ha annunciato di volere rafforzare il proprio contributo militare alla Repubblica Centrafricana mentre militari di Parigi sono già presenti in Ciad.
Nel frattempo proseguono i tentativi della comunità internazionale per convincere il governo di Khartoum a permettere l’invio di una forza di pace delle Nazioni Unite nel Darfur. Un segnale positivo viene dalle dichiarazioni del Presidente senegalese Abdoulaye Wade, secondo il quale il Presidente sudanese Omar Hassan al Bashir sta proponendo delle soluzioni per il Darfur che non escludono del tutto l’idea di un coinvolgimento dell’ONU ma cercano di limitarne l'intervento.
“Sta proponendo soluzioni. Adesso non dice no alle Nazioni Unite, ma sta limitando l'intervento delle Nazioni Unite”, ha dichiarato Wade, che ha ricevuto una lettera da Bashir. ''Ma non sta dicendo completamente no'', ha aggiunto. Secondo il Presidente senegalese vi sarebbero margini per una trattativa per raggiungere un compromesso tra la posizione dell’ONU e quella del governo sudanese. (L.M.) (Agenzia Fides 14/11/2006 righe 31 parole 362)


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