EUROPA/SPAGNA - Dal Congresso delle Televisioni cattoliche di Madrid nuovi strumenti di cooperazione televisiva internazionale per agevolare il lavoro dei missionari in tutto il mondo

martedì, 14 novembre 2006

Madrid (Agenzia Fides) - Dal 10 al 12 ottobre è stato celebrato a Madrid il Primo Congresso Mondiale delle Televisioni Cattoliche, che ha riunito circa trecento partecipanti provenienti da 50 paesi dei cinque continenti. Per l’importanza del tema trattato, strettamente connesso all’impegno di evangelizzazione che i missionari portano avanti nel mondo, l’Agenzia Fides presenta di seguito una sintesi dei lavori e delle principali indicazioni emerse.
“Sua Santità desidera incoraggiare l'incontro, il dialogo e la cooperazione fra le tante organizzazioni cattoliche che producono e diffondono programmi televisivi nelle varie parti del mondo. Per quanto piccole o grandi possano essere queste organizzazioni, è evidente che tutte stanno facendo grandi sforzi per compiere la loro missione di comunicare il Vangelo e i suoi valori utilizzando attivamente ed efficacemente le tecniche audiovisive del nostro tempo”. Con queste parole tratte dal Messaggio inviato dal Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone, lette dal Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Sua Ecc. Mons. John P. Foley, si sono aperti i lavori del Primo Congresso Mondiale delle televisioni cattoliche.
I principali operatori della comunicazione televisiva cattolica di tutto il mondo hanno discusso per tre giorni della propria specificità e della propria appartenenza, ma anche, soprattutto, dei nuovi strumenti di sinergia da attivare per migliorare la vocazione missionaria del loro lavoro.
“La televisione - ha spiegato all’Agenzia Fides un giovane ed entusiasta delegato africano al Congresso di Madrid - è uno strumento straordinario per far arrivare in ogni angolo del mondo il messaggio del Vangelo. È anche lo strumento di servizio che può aiutare il singolo missionario nella quotidiana fatica fornendo ottimi strumenti di lavoro per la catechesi”.
Il successo dell'iniziativa madrilena è stato clamoroso e la gioia trapelava nelle parole degli organizzatori. Le richieste di partecipazione erano state più di ottocento ma solo trecento sono stati ammessi ai lavori. Al Congresso hanno partecipato, in veste di delegati, anche Cardinali e Vescovi delle diocesi più lontane. “In questo momento ci sono più di duemila canali cattolici in tutto il mondo - ha detto a Fides Mons. Enrique Planas, uno dei più attivi promotori del Congresso -. Hanno differenti caratteristiche: sono canali generalisti, teologici, pastorali. Una situazione che stava diventando un poco caotica. Uno dei desideri della Santa Sede è di provare a mettere un po' d’ordine, pur nel rispetto delle specificità di ognuno. L'idea alla base di questo primo Congresso di Madrid è di mettere a confronto i responsabili della pastorale della comunicazione con gli imprenditori, i manager e i giornalisti dei canali televisivi e radiofonici di tutto il mondo".
"L'appuntamento di Madrid è stato un evento storico e si è svolto, per una coincidenza non casuale, in concomitanza con uno dei più importanti festival televisivi del mondo, il Mipcom di Cannes - ha spiegato a Fides un delegato americano reduce dal Congresso di Madrid -. Nella stessa settimana infatti, in Francia, al festival di Cannes, migliaia di addetti ai lavori hanno discusso anche delle nuove iniziative di Rupert Murdoch (il più grande imprenditore televisivo del mondo: Newscorp, Sky, Fox, ecc) che recentemente ha lanciato una nuova società di produzione dedicata esclusivamente alle tematiche religiose, la Foxfaith, destinata a produrre inizialmente una decina fra film e fiction televisive su argomenti legati alla fede e al Mistero. Non solo. Sempre a Cannes, gli organizzatori canadesi di "History Congress" hanno annunciato un evento speciale dedicato all'analisi del ruolo delle religioni nel mondo dei media. Il "World summit on Media and Religion" sarà organizzato nel 2007 in collaborazione con "Faith and Values Media" e, nelle intenzioni degli organizzatori, nasce con l'intenzione di "costruire ponti di comprensione fra i popoli di differenti fedi e culture". L'evento sarà preceduto da un Convegno che si svolgerà durante l'History congress del 2006 (a Londra dal 16 al 19 novembre) sul tema "What Muslims Want - The Challenges of Documenting Islam" che prenderà in esame diversi programmi televisivi che hanno raccontato il ruolo dell'Islam nel mondo di oggi". History Congress è un evento itinerante (l'anno scorso si svolse a Roma con la collaborazione della Rai e dell'Istituto Luce) che coinvolge ogni anno più di cinquecento operatori provenienti dalle televisioni di tutto il mondo per discutere della programmazioni di documentari e fiction a carattere storico.
L'appuntamento di Madrid con il primo Congresso delle televisioni cattoliche di tutto il mondo, quindi, è arrivato in un momento di particolare fermento da parte degli operatori televisivi di tutto il mondo sui temi della religione.
A Madrid, negli incontri ufficiali e in quelli informali, si sono registrati entusiasmo a tanta voglia di fare. I tempi del pessimismo catastrofico dei cattolici nei confronti dello strapotere dell'industria dei media sembrano un ricordo lontano. "I delegati sono stati selezionati accuratamente per fare in modo che questo incontro fosse veramente costruttivo e non solo una chiassosa assemblea di tutte le lingue del mondo" ha detto all’Agenzia Fides Don Juan Pedro Ortuño, coordinatore de la Comision Organizadora del Congresso.
I progetti presentati sono ambiziosi. "Vogliamo creare una rete delle tv cattoliche di tutto il mondo. Nel rispetto delle diversità - ha detto Mons. Enrique Planas -, il nostro obiettivo è di dare vita ad un sistema globale di servizi per risolvere, con sinergie internazionali, i problemi derivanti dai bassi budget a disposizione, soprattutto negli angoli più sperduti del mondo dove il ruolo dei missionari cattolici è più delicato e dove però i soldi mancano anche per le esigenze più elementari".
"La televisione - ha voluto sottolineare il Santo Padre Benedetto XVI nel messaggio inviato attraverso il Cardinale Bertone - raggiunge incalcolabili moltitudini, culture e nazioni che sono portate ad essere più vicine le une alle altre grazie al mezzo audiovisivo. Attraverso l'attuale rete delle comunicazione, le organizzazioni hanno maggiori opportunità di promuovere velocemente ed efficacemente i loro prodotti. Quando tutte queste opportunità sono creativamente utilizzate dal genio dell'umanità (cfr. Inter Mirifica, 1), possono servire come un'occasione per difendere la dignità di ogni persona, per promuovere la pace, la solidarietà, unità e la comunione con la famiglia umana. Da questo punto di vista, il mio predecessore, Papa Giovanni Paolo II, ha indicato la via per la Chiesa con la Sua Lettera Apostolica “Il rapido sviluppo” (24 gennaio 2005), che è stata scelta come tema per questo Congresso. Questo incontro è esso stesso un segno dell'attualità della sopra menzionata Lettera Apostolica, perché fornisce una eccellente occasione per il dialogo interpersonale e il diretto coinvolgimento fra i partecipanti di tutto il mondo, che, uniti nella stessa comunione ecclesiale, cercano di rispondere a quelle sfide che la società contemporanea presenta ai discepoli di Cristo. L'esperienza viva della Comunione nel Signore e con i Vescovi, pastori del gregge, è il fondamento per tutte le forme di cooperazione e di servizio comunitario, e questi potrebbero produrre un maggiore impeto come risultato di questo congresso. La Chiesa non si chiede se usare i mezzi di comunicazione, ma piuttosto come usarli allo scopo di compiere al meglio e adempiere con maggiore fede al mandato missionario di Cristo, a così rispondere in modo sollecito ai bisogni dei nostri tempi. La molteplicità di iniziative, in molti casi prova della sollecitudine dello Spirito Santo, oggi richiedono una maggiore reciproca collaborazione in uno sforzo sincero di migliorare la qualità professionale, così da facilitare un dialogo più spirituale fra la Chiesa e il mondo. Da questo punto di vista, ogni organizzazione porta il proprio particolare contributo all'incontro fra la voce Cattolica e il mondo dei media. È necessario, perciò, che ci sia una grande unità fra la Santa Sede e le gerarchie locali allo scopo di ispirare e supportare le diverse aziende televisive".
Rispondono in modo esemplare agli auspici del messaggio due progetti di lavoro comune che sono stati presentati al Congresso di Madrid. Il primo è "H2O" un'agenzia di contenuti radio e tv per i media cattolici di tutto il mondo. Promossa dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali con la collaborazione del Centro Televisivo Vaticano, "H2O" sfrutterà tutte le nuove tecnologie della comunicazione per rendere meno dispendiose l'impatto con i problemi legati alla distribuzione internazionale dei contenuti. "La redazione sarà molto leggera e produrrà servizi tailored (tagliati su misura) per le redazioni di tutto il mondo. L'attività editoriale sarà multipiattaforma, dalla televisione analogica, al satellite, dal digitale terrestre alla IPTV, dalla webtv al podcasting", spiega la giornalista Silvia Costantini, esperta di relazioni televisive internazionali che è fra i fondatori di "H2O".
L'altro progetto presentato a Madrid ha suscitato enorme interesse proprio nei delegati delle tv cattoliche che operano nelle zone missionarie più povere del mondo. Si tratta del Banco Programmi, una library dove raccogliere i format, i servizi giornalistici e i documentari prodotti dai cattolici. Il Banco dei programmi, durante la tre giorni di Madrid, ha immediatamente rastrellato centinaia di prodotti che saranno subito rimessi in circolazione gratuitamente per tutte le altre emittenti cattoliche interessate. "Uno scambio provvidenziale - commenta con entusiasmo un delegato asiatico -. Possiamo arricchire la programmazione delle nostri emittenti senza spendere denaro e facendo circolare in tutto il mondo il materiale prezioso prodotto dai nostri confratelli più ricchi. Fantastico".
Il Congresso era stato aperto dal saluto del Cardinale Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid. “Con la televisione - ha detto il Cardinale - l'annuncio del Vangelo può raggiungere luoghi, ambienti e persone con i quali altrimenti non potremmo comunicare. Questo congresso, con l'aiuto di Maria, sarà decisivo per la costruzione di una rete mondiale delle televisioni cattoliche".
Intenso e profondamente motivato era stato anche l'intervento del Cardinale Bernard Agré, Arcivescovo emerito di Abidjan (Costa d'Avorio). "Un tema tanto denso, tanto vasto, tanto attuale aveva esordito il Card. Agré -, esige competenza, discernimento e realismo. Riconoscere obiettivamente il ritardo sofferto dal continente africano nel settore delle alte tecnologie che governano il mondo, non significa ritirarsi. Al contrario! Noi che crediamo nella Chiesa, guardiano all'Africa come un continente con un futuro. Ma c'è un problema che deve essere affrontato, la grande difficoltà che noi dobbiamo risolvere: il costo molto elevato delle connessioni dirette ai satelliti. Una volta risolto il problema ricorrenti della mancanza di personale professionale qualificato e della qualità necessaria per le produzioni tv, rimarrà comunque il problema di come pagare le elevate fatture delle connessioni e del consumo regolare. Pastori, fedeli, comunicatori dovranno scalare queste montagne. Le leggi locali e internazionali, i valori pastorali e umani delle produzioni, la professionalità delle presentazioni, la ricerca di fondi per stringere le catene di collaborazione e mantenerle correttamente, ecc., sono elementi importanti che mantengono in bilico i pionieri della televisione come gli atleti che affrontano le piste di corsa con molti ostacoli. Abbiamo bisogno di resistenza, perspicacia e di avere costantemente una visione di insieme. Abbiamo bisogno di saper armare di valori e di alzare le gambe molto in alto. La speranza è permessa, la vittoria sorride a coloro che si lanciano con prudenza e combattono con fede e saggezza. La Chiesa dell'Africa e del Madagascar, aiutati dai propri fratelli maggiori e più favoriti, hanno la capacità di farcela". (A. Piersanti) (Agenzia Fides 14/11/2006 - righe 130; parole 1.808)


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