VATICANO - Presentazione del Festival "Tertio Millennio". Il Card. Poupard: “Il cinema sia un raggio luminoso per rischiare il nostro mondo”; Mons. Foley: “Il cinema è uno strumento privilegiato della comunicazione in grado di abbattere le barriere linguistiche e culturali”

venerdì, 10 novembre 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - "Il cinema, prodigio della luce, sia un raggio luminoso per rischiarare nel nostro mondo le tenebre della diffidenza e del sospetto che riducono al silenzio gli uomini e li costringono a voltarsi le spalle gli uni contro gli altri. La parola, che nasce dall'amore, anche grazie al cinema diventi il bagliore che rischiara sempre di nuovo il nostro mondo e ci dà il coraggio di vivere e di agire in quel mite silenzio che genera attenzione, ascolto, dialogo e incontro tra le culture e tra le religioni". Si è concluso con queste parole il discorso che il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha tenuto nell'aula magna del proprio dicastero in occasione della presentazione della decima edizione del "Festival Tertio Millennio".
La manifestazione è organizzata dall'Ente dello Spettacolo, presieduto da Mons. Dario Edoardo Viganò. Il festival si svolgerà a Roma dal 14 al 19 novembre e ha già avuto alcune anteprime internazionali a Guadalajara (dal 3 al 10 novembre) e, per la prima volta, a Lubiana in Slovenia (dal 9 al 15 ottobre). Nei giorni 14 e 15 novembre si svolgerà un convegno presso la Pontificia Università Gregoriana, dedicato al tema de "La cospirazione del silenzio", al quale parteciperanno, tra gli altri, il documentarista Leonardo Di Costanzo e la regista polacca Hanna Polak. "La prospettiva originale del Convegno - ha detto il Card. Poupard -, è quella di cercare e di proporre un modo per far uscire dall'oblio e ridare la parola ai forzati del silenzio delle Favelas, come dei nostri condomini, di chi soffre per un disagio fisico e mentale o di chi aspetta di pagare con la vita gli errori e i delitti di cui è stato riconosciuto colpevole. Il nostro lavoro quest'anno accende una luce su quanti cercano una nuova terra dopo aver abbandonato forzatamente la propria, su chi cerca un'identità e un'appartenenza e su chi, di fronte alla differente fede religiosa, scopre nell'amore la strada per uscire dal mutismo del rifiuto e dell'ostilità".
Alla presentazione erano presenti anche Sua Ecc. Mons. John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, e Claudia Di Giovanni, nuova responsabile della Filmoteca Vaticana. "Abbiamo partecipato a questa iniziativa sin dalla prima edizione - ha detto l’Arcivescovo Foley -, per creare un ambiente di esperti e professionisti del settore e dare spazio alla riflessione ed all'analisi di un cinema che ha saputo farsi portatore delle tematiche legate alla spiritualità ed al trascendente, esaltando quei valori universalmente validi. Cinema come ponte di dialogo tra culture e fedi diverse, strumento di conoscenza e dunque di comprensione, finestra aperta sull'animo umano, con le sue aspirazioni, i suoi dubbi, i suoi sogni, la sua complessità. Anche la nostra capacità di amare, di provare sentimenti, il nostro anelito alla spiritualità potranno determinare il futuro dell'umanità. Domani la nostra coscienza e la nostra identità saranno ancora indispensabili per continuare ad esistere come uomini, per continuare a cercare un mondo in cui possa regnare la pace. E Dio continuerà ad accompagnare il nostro cammino".
Alla conferenza stampa erano presenti anche l'amministratore delegato dell'Istituto Luce, Luciano Sovena e il direttore generale del Centro Sperimentale di Cinematografia, ing. Testi. "La collaborazione del Luce con l' Ente dello Spettacolo dura da anni - ha detto Sovena - e ne siamo orgogliosi". Il Festival "non sarà una rassegna del cinema catechistico e del cinema religioso", ha voluto precisare Mons. Viganò. Il programma, al Cinema Trevi di Roma dal 14 al 19 novembre, si aprirà con l'anteprima di "The Island", il film di Pavel Lounguine, apprezzato dalla critica alla Mostra del Cinema di Venezia. Fra gli ospiti della manifestazione sono attesi la regista Hala Alabdalla Yakoub e la polacca Hanna Polak, che presenterà il suo “Children of Leningradski”, sulla drammatica condizione dei bambini senzatetto nella Russia post-sovietica.
"La cospirazione del silenzio è un concetto ricco di sfumature - ha spiegato Mons. Viganò - che comprende l'insieme di atti, situazioni e poteri che cercano di limitare la libertà, individuale o collettiva. Allo stesso tempo è però anche denuncia di quanti lasciano volutamente lontano dai riflettori la realtà di minoranze sociali, etniche e religiose. Da qui l'articolazione del programma in quattro percorsi, intitolati "vite a metà", "certi bambini", "periferie" e "altre realtà". Sotto queste simboliche denominazioni, il Festival raccoglie una rassegna non competitiva di 18 titoli internazionali, fra work in progress, documentari e opere di fiction. Si ripete inoltre il concorso per cortometraggi, quest'anno dedicato agli "Invisibili": sguardi e riflessioni, cioè, volti a testimoniare esperienze di marginalità o minoranza".
Agli incontri, in programma all'Università Gregoriana nei giorni 14 e 15 novembre, interverranno fra gli altri il regista Mimmo Calopresti, il critico Carlo Chatrian, il Ministro della Cultura messicano e il sindaco della città di Guadalajara. Fra i relatori è inoltre atteso il documentarista Leonardo Di Costanzo. Il pluripremiato coautore di Odessa, realizzato insieme a Bruno Oliviero, incontrerà anche pubblico e studenti per una lezione di cinema. Tertio Millennio è il primo festival realizzato con il Patrocinio del Vaticano ed è organizzato dalla Rivista del Cinematografo in collaborazione con i Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali, la Filmoteca Vaticana, il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. (Andrea Piersanti) (Agenzia Fides 10/11/2006; righe 59, parole 858)


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