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Nairobi (Agenzia Fides) - E’ di questi giorni la campagna nazionale promossa dalla Chiesa cattolica del Kenya per la lotta contro Hiv/Aids. “This we touch and do” è il tema della nuova iniziativa dei Vescovi riuniti a Nairobi per la loro assemblea plenaria.
Circa 1.27 milioni di kenioti, metà dei quali donne, sono sieropositivi. Il tasso di prevalenza è calato di poco rispetto al 2005, si è passati dal 6.1% al 5.9%.
La nuova proposta dei Vescovi “This we touch and do” mira ad incoraggiare i kenioti cattolici, cristiani e musulmani e i credenti di altre fedi religiose, ad unirsi nella lotta contro l’Hiv, il virus che causa l’Aids, oltre a definire la posizione e il ruolo della Chiesa al riguardo.
L’ultima edizione del Kenya Catholic Directory riporta oltre 140 centri di assistenza straordinari sostenuti dalla Chiesa in tutto il paese a favore della salute dei gruppi più vulnerabili, tra i quali le vittime dell’Hiv/Aids.
Secondo il Consiglio Nazionale per il Controllo dell’Aids, la prevalenza dell’Hiv nelle zone urbane è del 9.6% mentre in quelle rurali arriva al 4.6%. Il primo giugno scorso, il Presidente Kibaki annunciò la distribuzione gratuita dei farmaci antiretrovirali alle persone contagiate dal virus.
Sempre nel corso dell’incontro, la Chiesa del Kenya ha proposto per il 2007 una conferenza cattolica nazionale sull’Aids in commemorazione del 20° anniversario del primo messaggio dei Vescovi sull’Aids del 1987. In quella occasione i Vescovi locali avevano pubblicato una lettera pastorale, la prima in Africa, sulla sfida dell’Aids. L’anno successivo l’Aids venne dichiarato pandemia a livello mondiale. Nella lettera, l’episcopato keniota identificava la promiscuità come causa principale della diffusione del virus e richiamava alla castità prima e alla fedeltà all’interno del matrimonio. (AP) (9/11/2006 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:320)
