AFRICA - La corsa verso l’Africa dei Paesi asiatici: ora è il turno della Corea del Sud che ha appena concluso un contratto da 10 miliardi di dollari con la Nigeria

martedì, 7 novembre 2006

Roma (Agenzia Fides)- Asia e Africa sono sempre più vicine. Dopo il vertice di Pechino tra Cina e 48 Paesi africani (vedi Fides 6 novembre 2006) anche la Corea del Sud si appresta ad ospitare, il primo incontro coreano-africano che si apre domani, 8 novembre, nella capitale sud-coreana, Seul. Al vertice prenderanno parte diversi Capi di Stato africani tra i quali il nigeriano Olusegun Obasanjo, Denis Sassou-Nguesso, Presidente della Repubblica del Congo; Jakaya Mrisho Kikwete, Presidente della Tanzania; John Agyekum Kufuor, Presidente del Ghana; e Thomas Boni Yayi, Presidente del Benin.
La Corea del Sud ha inoltre firmato un contratto preliminare dal valore di 10 miliardi di dollari per costruire una linea ferroviaria in Nigeria in cambio di una quota dei campi petroliferi del Paese africano. L’accordo prevede che la Corea del Sud fornirà alla Nigeria prestiti a lungo termine, a basso tasso di interesse, per finanziare la costruzione di una ferrovia lunga 1.500 chilometri tra Port Harcourt, sulla costa ovest della Nigeria, e Maiduguri, nell’est del Paese. In cambio Seul è stata autorizzata a comprare una quota (dall’ammontare non specificato) dei campi petroliferi nigeriani.
Si prevede che l’accordo diventi operativo nei primi mesi del 2007. Il Presidente Obasanjo ha chiesto inoltre0 al governo sud-coreano di investire nelle infrastrutture del Paese: strade, ferrovie e centrali idroelettriche.
Negli ultimi anni, la Corea del Sud ha intensificato gli investimenti nei Paesi africani. Nel 2004, la Corea del Sud ha iniziato a sfruttare le riserve petrolifere del Benin, mentre nel marzo di quest’anno una compagnia sud-coreana ha vinto un contratto per i diritti di prospezione di due giacimenti petroliferi lungo la costa della Nigeria.
I Paesi asiatici, che hanno visto negli ultimi decenni crescere le loro capacità industriali, sono sempre più alla ricerca di fonti energetiche e di materie prime. L’Africa è vista come un gigantesco “serbatoio” di risorse naturali.
La sola Nigeria nel maggio di quest’anno ha venduto 16 licenze petrolifere, la maggior parte delle quali sono andate a compagnie asiatiche, in particolare cinesi e indiane. In cambio Abuja ha ricevuto la promessa di investimenti per oltre 20 miliardi di dollari per la costruzione di raffinerie, centrali elettriche e altre infrastrutture. (L.M.) (Agenzia Fides 7/11/2006 righe 32 parole 393)


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