ASIA/INDIA - Aiutare le vittime della chikungunya, la forma virale che finora ha già ucciso 122 persone e colpito 37 parrocchie in Kerala. Appello del capo della Chiesa Syro-Malabarese

martedì, 24 ottobre 2006

Roma (Agenzia Fides) - Il capo della Chiesa Syro-Malabarese ha fatto appello ai membri della sua arcidiocesi per aiutare le persone contagiate dalla febbre virale che finora ha ucciso 122 persone nello stato del Kerala, dove vivono 31 milioni di abitanti.
Si tratta della chikungunya, l’epidemia che sta dilagando nello stato indiano ormai da oltre due mesi (vedi fides del 6/10/2006) e che finora ha già registrato 122 vittime.
I cattolici hanno la responsabilità di aiutare sia economicamente che psicologicamente le persone contagiate, ha detto il Cardinale Varkey Vithayathil, Arcivescovo capo della Chiesa cattolica di rito orientale, in una lettera pastorale del 15 ottobre scorso. Le aree prevalentemente colpite sono gli affollati villaggi dei pescatori che non dispongono di servizi sanitari adeguati. Gli operatori impegnati hanno lamentato la mancanza di un efficace sistema di scarico dei rifiuti.
“Dobbiamo offrire cure mediche e sostenere le persone contagiate da questo attacco virale. Chiedo a tutti di fare offerte generose per poter intervenire e combattere la chikungunya,” ha detto l’Arcivescovo.
Il Cardinale ha esortato tutti ad unirsi alla Clean Kerala Campaign, avviata l’8 ottobre scorso per una corretta igiene dei luoghi pubblici. Ha anche fatto appello alle parrocchie ricche di “adottare” le periferie e avviare strategie per promuovere lo sviluppo tra i poveri.
Padre Paul Moonjeli, direttore del dipartimento dei servizi sociali dell’arcidiocesi, sta lavorando per contenere la diffusione del virus nelle zone costiere. Secondo una indagine della Chiesa, la malattia ha colpito 37 parrocchie, con il 90% di persone contagiate in ciascuna. Il dipartimento ha inviato una equipe di cinque membri in ciascuna parrocchia per distribuire opuscoli e repellenti contro le zanzare.
La lettera pastorale del Cardinale è stata tempestiva, afferma Padre Antony Perumayan, parroco della Basilica St. Mary di Kochi, a sud di Nuova Delhi. Molti nella sua parrocchia hanno aderito alla campagna ed hanno fatto offerte generose.
Mentre il Ministero della Salute federale e medici esperti sostengono che il virus non sia letale, i media locali riportano le 122 morti registrate dopo aver contratto la malattia.
(AP) (24/10/2006 Agenzia Fides; Righe:31; Parole:365)


Condividi: