AFRICA/UGANDA - Le trattative procedono, i rappresentanti dello LRA stanno dimostrando una capacità negoziale di buon livello” dice uno dei mediatori internazionali per la pace nel Nord Uganda

mercoledì, 11 ottobre 2006

Juba (Agenzia Fides)- “La trattativa procede: ieri, 10 ottobre, la delegazione del LRA aveva presentato un corposo documento (più di 20 pagine) sul secondo punto della trattativa, quello sugli aspetti sociali ed economici. La delegazione del governo dovrebbe dare una risposta oggi” dice all’Agenzia Fides Mario Giro, rappresentante della Comunità di Sant’Egidio nella squadra di mediatori internazionali per la pace nel Nord Uganda, contattato a Juba nel sud Sudan dove sono in corso le trattative tra i rappresentanti del governo ugandese e quelli del LRA (Esercito di Resistenza del Signore, vedi Fides 28 agosto e 19 settembre 2006).
Il rappresentante della Comunità di Sant’Egidio sottolinea che “i guerriglieri hanno acquisito una capacità politica e negoziale nel corso delle trattative che migliora con il passare del tempo. Questo grazie anche al fatto che la loro delegazione è stata rafforzata negli ultimi due mesi, con avvocati ed altri esperti. Non stupisce quindi che siano capaci di produrre documenti sempre più complessi e articolati”.
Dopo aver definito i termini del cessate il fuoco, che prevede il raggruppamento degli ex combattenti dello LRA in due apposite aree, le trattative stanno affrontando il secondo punto delle questioni in discussione, relative allo sviluppo economico e sociale del nord Uganda. Questa zona proprio a causa della guerra civile è la meno sviluppata di tutta l’Uganda. Il resto del Paese invece sta registrando una crescita economica importante. Il nord Uganda inoltre è segnato dal dramma degli sfollati interni, che sono stati costretti a vivere in campi di raccolta proprio per sfuggire alle violenze della guerriglia. Si calcola che la popolazione Acholi (l’etnia della regione) viva in gran parte nei campi per sfollati. Uno dei punti in discussione è proprio quello della sistemazione degli sfollati e delle procedure per il loro ritorno nei villaggi di origine. Lo LRA è composto da persone di etnia Acholi ed è allo stesso tempo il principale responsabile della tragica situazione di questa popolazione.
“È certamente paradossale è che l’LRA pretenda di rappresentare il popolo Acholi, che è vittima di questa guerra scatenata proprio dalla guerriglia” commenta Giro. “Ma è anche vero che la responsabilità della violenza va condivisa con l’esercito”.
Nei giorni scorsi si erano alternate dichiarazioni bellicose sia da parte del governo, che minacciava una ripresa delle ostilità, sia da parte della guerriglia, che mira a far revocare il mandato d’arresto emesso dal Tribunale Penale Internazionale contro i suoi leader, accusati di gravi crimini contro l’umanità. “Le dichiarazioni bellicose degli ultimi giorni fanno parte del gioco della trattativa: è un modo per rafforzare le proprie posizioni o per alzare la posta in gioco” dice Giro. “Dopo la discussione del secondo punto, si procederà al terzo punto relativo alla questioni di giustizia, e infine al quarto sul disarmo e la reintegrazione degli ex combattenti. I negoziati continueranno quindi a lungo”. (L.M.) (Agenzia Fides 11/10/2006 righe 40 parole 509)


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