EUROPA/SPAGNA - Cosa vuol dire essere cattolico in televisione? Come formare una rete di televisioni cattoliche per l’evangelizzazione? Gli interrogativi a cui intende rispondere il Congresso Mondiale delle Televisioni cattoliche

lunedì, 25 settembre 2006

Madrid (Agenzia Fides) - Definire cosa vuol dire essere cattolico in televisione e formare una rete di televisioni cattoliche come movimento di cooperazione destinato all'evangelizzazione: sono gli obiettivi che intende raggiungere il Congresso Mondiale delle Televisioni Cattoliche che avrà luogo dal 10 al 12 ottobre prossimo a Madrid (Spagna), secondo quanto hanno affermato gli organizzatori nella presentazione del Congresso, tenuta nei giorni scorsi nell'Arcivescovado di Madrid.
Il Congresso, al quale parteciperanno professionisti dei mezzi televisivi cattolici di tutto il mondo, è organizzato dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, dall'Arcivescovado di Madrid e dalla Fondazione spagnola García Morente, con la collaborazione della Commissione Episcopale dei Mezzi di Comunicazione Sociale della Conferenza Episcopale Spagnola e dell’Università San Pablo-CEU.
Secondo Mons. Enrique Planas, Coordinatore generale del Congresso e membro del Pontificio per le Comunicazioni Sociali, i principali problemi che affrontano attualmente le catene televisive cattoliche sono la mancanza di identità, di professionialità e di mezzi. Coscienti che la televisione cattolica è un fenomeno in crescita (secondo gli organizzatori, attualmente esistono più di 2000 televisioni cattoliche) si è deciso di organizzare questo incontro per gettare le basi che aiutino a trovare un'identità comune per tutte le televisioni. Mons. Planas ha affermato che nel Congresso si rifletterà sul significato della comunicazione, si studieranno i mezzi dei quali si disponge e si trattaranno i contenuti. “Quello che bisogna fissare sono i parametri entro i quali deve muoversi la televisione cattolica senza limitare la libertà di espressione” ha detto mons. Planas.
María Rosa de la Cierva, direttrice del Congresso e Segretaria della Provincia Ecclesiastica di Madrid, ha sottolineato la "enorme valenza internazionale" che ha l'incontro, che intende "dare risposta alle distinte televisioni cattoliche che ci sono nel mondo".
Una delle questioni più importanti del Congresso sarà la creazione di una rete di cooperazione tra le distinte televisioni, perché come ha affermato Mons. Planas, “crediamo che la Chiesa possa dare qualche contributo su come costruire delle reti ed inoltre sa vivere il concetto di globalizzazione in maniera retta e feconda”. Un altro punto importante sarà la creazione di una banca gratuita di programmi televisivi. “Si tenta di mettere in moto un processo che conduca ad una riflessione e ad un potenziamento della capacità evangelizzatrice della Chiesa”. In questo senso Don José María Gil, direttore del Segretariato della Commissione dei Mezzi di Comunicazione della Conferenza Episcopale Spagnola, ha aggiunto che formare una rete di televisioni cattoliche vuol dire riunire in "un movimento cooperativo destinato all'evangelizzazione" le differenti catene televisive del mondo: "Pretendiamo di fare una mondovisione cattolica mettendo in sinergia le diverse realtà per rendere più efficace il messaggio".
In questa occasione per la prima volta si riuniranno i rappresentanti dei cinque continenti. Secondo i dati comunicati dagli organizzatori, il Congresso conterà su oltre 250 partecipanti in rappresentanza di 48 paesi di tutti i continenti. Dato che i posti a Madrid sono limitati, si realizzerà anche “un Congresso virtuale” affinché possano seguire il Congresso tutti quelli che non possono essere presenti.
Tra le relazioni previste al Congresso: "Cosa significa la televisione cattolica" (Mons. Eugenio Romero, Vescovo Ausiliare di Madrid); "Il servizio del Centro Televisivo Vaticano (CTV): come utilizza la Chiesa le nuove tecnologie" (P. Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, del CTV e di Radio Vaticana); "Impatto della Televisione nel mondo Attuale" (Gene Jankowsk, Presidente di Jankowski Communications System degli Stati Uniti); "Comunicazione della fede in un contesto multireligioso (Lurdinha Lunes, membro di Canção Nova, Brasile); "Il futuro della tecnologia in televisione e le sue conseguenze" (Derrick de Kerckhove, professore e direttore del Programma McLuhan di Cultura e Tecnologia dell'Università di Toronto, Canada); "Essere rete: un'esperienza concreta di un Network (Leticia Soberón del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e Coordinatrice generale della Rete Informatica della Chiesa per l'America Latina, RIIAL). (RG) (Agenzia Fides 25/9/2006; righe 49, parole 634)


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