Il 26 settembre incontro all’Urbaniana con il Premio Nobel Aaron Ciechanover, scopritore del “marchio fatale” che ha aperto la strada allo studio delle malattie degenerative e dei nuovi farmaci

sabato, 23 settembre 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il 25 e il 26 una due-giorni fitta di appuntamenti istituzionali per Aaron Ciechanover a Roma. Con i suoi studi sulla ‘vita’ delle proteine il biochimico israeliano, premio Nobel per la chimica nel 2004, ha rivoluzionato la ricerca. Insieme con i colleghi Hershko e Rose, ha scoperto e definito la ‘proteolisi mediata dalla ubiquitina’, un sistema di frammentazione e demolizione delle proteine intercellulari che non servono più all’organismo, aprendo così la strada allo studio delle malattie degenerative e di nuovi farmaci.
Responsabile di questo sistema di demolizione è appunto l’ubiquitina, proteina la cui scoperta risale al 1978, che si lega alla proteina da eliminare con una sorta di “marchio” letale in un meccanismo tipo “chiave-serratura” grazie al quale vengono “bollate” le proteine da distruggere. Il meccanismo assume un ruolo fondamentale nelle funzioni cellulari, tra cui la riparazione del DNA e nelle reazioni del sistema immunitario.
Il Premio Nobel sarà protagonista di una serie di incontri, tra i quali uno organizzato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il pomeriggio del 26 settembre presso la Pontificia Università Urbaniana, su: “Degradation of cellular proteins - from basic mechanism through human diseases and onto drug development”.
In quella sede saranno discusse le principali e più avveniristiche prospettive di applicazione clinica delle scoperte di Ciechanover, anche in campo pediatrico. Tra esse, importanti fronti sono già aperti nella cura delle leucemie, sia dell’adulto che del bambino, della fibrosi cistica, ma anche di patologie come il morbo di Alzheimer e le malattie da prioni. (AP) (23/9/2006 Agenzia Fides; Righe:22; Parole:273)


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