AFRICA/KENYA - La salute di un milione di abitanti di Nairobi a rischio a causa della più grande discarica della capitale

mercoledì, 12 luglio 2006

Nairobi (Agenzia Fides)- Circa un milione di abitanti della zona orientale della capitale del Kenya, Nairobi, sono minacciati dall’inquinamento. Lo scrive l’Agenzia keniana CISA, seconda la quale le autorità locali “continuano a ignorare le richieste degli abitanti”
I residenti dell’area di Dandora, però, non demordono e continuano ad esercitare pressioni per ottenere un ambiente più salubre. Principale responsabile dell’inquinamento dell’aria è la locale discarica, la più grande della città, che è collocata nella zona. I residenti chiedono da anni di ricollocare il deposito di rifiuti in un’area meno densamente popolata.
La discarica, che già da 5 anni è stata dichiarata al limite delle sue capacità, è circondata da abitazioni popolari nelle quali vivono 700mila persone.
Una petizione degli abitanti del luogo è stata presentata alla Commissione Nazionale per i Diritti Umani, nella quale si presenta nei dettagli la situazione dell’area e si offrono alcune proposte per la recupero del sito. Tra i sostenitori della petizione vi è una coalizione di organizzazioni religiose delle aree di Dandora, Korogocho Kariobangi di che comprende anche la locale parrocchia cattolica di S. Giovanni.
P. Moschetti, un missionario comboniano, che opera nella parrocchia afferma che la coalizione ha inviato copie della petizione a diversi ministri del governo e continuerà la campagna finché sarà necessario. “Saremmo vigili anche perché siamo tra coloro che sono colpiti dall’inquinamento” dice il missionario.
Nairobi produce oltre 1.500 tonnellate di rifiuti solidi urbani al giorno, la maggior parte finisce nella discarica municipale di Dandora, che si trova 14 chilometri dal centro della città. “Anni di deposito incontrollato e indiscriminato di rifiuti ha prodotto montagne enormi di scarti di natura domestica, industriale e medica, per i quali non è stata intrapresa nessuna misura oltre all’incessante e sconsiderata combustione che origina una nuvola di fumo che staziona in permanenza sulle case del vicinato” afferma un comunicato della coalizione delle organizzazioni religiose. (L.M.) (Agenzia Fides righe 30 parole 333)


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