Višnevo (Agenzia Fides) – Venerdì 13 luglio, a Višnevo, località bielorussa vicina al confine con la Lituania, è stata benedetta la nuova tomba dove riposano le spoglie di padre Stanisław Michalski SJ, gesuita polacco morto martire nel Natale del 1950. Da tempo si voleva dare al sacerdote una sepoltura di maggior rilievo, per ricordare e far conoscere alle nuove generazioni la figura di un uomo che visse in prima persona la persecuzione prima sotto i nazisti e poi sotto i comunisti, scegliendo di rimanere con la gente affidata alle sue cure pastorali fino all’ultimo, così come si legge sulla nuova lapide: “Ho un desiderio ardente: quello di continuare a resistere qui, anche se dovesse essere molto difficile, desidero resistere fino alla fine, come il Buon Pastore che dà la vita per le Sue pecore” (da una lettera di padre Michalski al provinciale, datata 28 gennaio 1946).
Al rito di benedizione della tomba e alla celebrazione eucaristica che lo ha preceduto erano presenti i gesuiti Viktor Zhuk, parroco di San Vladislav a Vitebsk, e Ryszard Matejuk, ospite per qualche giorno dalla Polonia; i sacerdoti salesiani Artur Leszniewski, impegnato nella promozione della conoscenza di padre Stanisław Michalski, e Paweł Szczerbicki, responsabile della missione salesiana in Bielorussia; e due membri del clero diocesano bielorusso: don Iosif Mel’djuk, vicario della parrocchia della Visitazione di Maria a Višnevo, e don Vadim Survila, di Vojstam.
Il progetto della nuova tomba è stato curato da padre Artur Leszniewski SDB, la cui vocazione è nata proprio sul luogo di sepoltura di padre Stanisław Michalski, come egli stesso ha ricordato durante la funzione eucaristica: “Grazie a padre Stanisław è nata la mia vocazione sacerdotale. Ricordo che fin da bambino mia nonna mi portava sulla sua tomba e pregavamo insieme per le nuove vocazioni. Mi parlava padre Stanisław e così è diventato per me esempio di buon sacerdote. Mia nonna mi raccontava di quando padre Stanisław, per aiutare la mia bisnonna e i suoi figli, rimasta vedova a seguito dell’uccisione del marito da parte di alcuni comunisti, durante una visita, mise sotto la tovaglia tutti i soldi raccolti per la riparazione della chiesa. Grazie a questo gesto, la mia famiglia è sopravvissuta” (jezuity.by).
La carità discreta praticata da padre Michalski è ancora in gran parte da portare alla luce. “Alla diffusione della notizia della benedizione della nuova tomba − racconta padre Viktor Zhuk all’Agenzia Fides – ci è stata riferita un’altra vicenda simile, da parte di un sacerdote la cui famiglia d’origine fu assistita analogamente da padre Michalski, senza il cui aiuto sarebbe andata, molto probabilmente, incontro a morte per stenti”.
Nato il primo maggio 1912 in un piccolo centro non lontano da Poznan, da Józef e Józefa Michalski, Stanisław entrò nella Compagnia di Gesù appena sedicenne. Dal 1930 al 1935 studiò presso il Collegio di Pinsk, dove conseguì il diploma di maturità. Successivamente, dal settembre 1935 al maggio 1938 studiò a Cracovia presso la Facoltà di Filosofia della Compagnia e poi si trasferì a Vilnius per la formazione teologica. Il 24 marzo 1942, insieme ad altri sacerdoti, fu arrestato dai nazisti e imprigionato fino al 30 ottobre 1942, quando, senza processo, fu deportato in un campo di concentramento vicino Kaunas. Nel luglio del 1944, con l’avvicinamento delle truppe sovietiche, riuscì ad abbandonare il campo e il 5 agosto fece ritorno a Vilnius, dove fu ordinato sacerdote il 3 ottobre 1944. Inviato a svolgere il suo servizio pastorale, prima come viceparroco e poi come parroco, a Višnevo e a Bogdanów, fu più volte oggetto di spedizioni punitive da parte di membri del Komsomol (Unione della Gioventù Comunista Leninista di tutta l’Unione), alle cui intimidazioni e torture non si piegò. Alla vigilia del Natale cattolico del 1950 fu picchiato duramente e morì il giorno seguente per le ferite riportate. Poco prima di morire, chiese ai presenti di pregare perché non mancassero mai, in tempi così difficili per il clero e i fedeli tutti, nuove vocazioni sacerdotali. E così hanno fatto e continuano a pregare i fedeli sul luogo della sua sepoltura del gesuita, a Višnevo.
Nell’attuale compagine organizzativa della Compagnia di Gesù, l’odierna Regione Russa, legata alla Provincia della Polonia Settentrionale, comprende Russia, Bielorussia e Kirghizstan. Attualmente in Bielorussia sono presenti due gesuiti nella città di Vitebsk. In Bielorussia e in Kirghizstan vengono offerti regolarmente Esercizi spirituali secondo il metodo ignaziano, della durata di una settimana. (CD) (Agenzia Fides 16/7/2024)